Stiamo, forse, uscendo dalla crisi economica, ma non da quella demografica. La Sicilia sta affrontando una notevole sfida demografica che rischia di compromettere il futuro della regione. Nel prossimo anno scolastico, si registrerà una diminuzione di circa 10.000 studenti, un trend in calo che segue una perdita di 110.000 studenti negli ultimi dieci anni. Questo spopolamento ha già avuto un impatto significativo sul sistema educativo, con la chiusura di 146 istituti scolastici dal 2014 al 2025. Questo scenario allarmante è stato al centro di un seminario a Isola delle Femmine, organizzato dalla Flc Cgil Sicilia. Luca Bianchi, direttore della Svimez, ha evidenziato come il declino demografico sia particolarmente accentuato nelle aree interne della regione. Inoltre, ha sottolineato la fuga di cervelli, con circa 8.000 laureati che lasciano annualmente la Sicilia, e altri 4.000 che optano per università nel Centro e Nord Italia. Il seminario ha anche toccato il tema dell’Autonomia differenziata, vista con preoccupazione per le possibili frammentazioni del sistema educativo nazionale e le disparità che potrebbe generare tra le varie regioni italiane. Gianna Fracassi, segretaria generale nazionale della Flc Cgil, ha espresso la necessità di una mobilitazione per contrastare questa legge e ha avviato una raccolta di firme per la sua abrogazione. La Fracassi ha inoltre messo in luce l’importanza di incentivi all’occupazione femminile, soprattutto nei settori della sanità, dell’amministrazione e dell’educazione, come strumenti per contrastare lo spopolamento. Ha evidenziato la mancanza di una strategia nazionale efficace per il rilancio dello sviluppo locale e ha chiesto un maggiore impegno nelle politiche di sostegno ai servizi essenziali come la sanità e l’istruzione. Navigazione articoli Siracusa, targa in memoria di Pino Corso sul Ponte santa Lucia: iniziativa dell’UNICEF Problemi di vivibilità a Siracusa, il gruppo consiliare del PD: “Tanti e difficili da elencarli“