La Polizia di Pachino ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Roberto Fratantonio di 41 anni e Maicol Zisa di 24, entrambi residenti a Pachino, per i reati di danneggiamento e minaccia aggravata dall’uso delle armi. I due sono stati arrestati a seguito di un’attività d’indagine che ha impegnato gli uomini del Commissariato per alcuni mesi a partire dalla scorsa primavera, quando,, in tarda serata, esplodevano due colpi di pistola all’indirizzo di una macchina. Gli investigatori recuperavano, 2 bossoli di pistola calibro 7,65 e rilevavano i fori di entrata dei proiettili che avevano attinto l’auto.
Sin da subito, il proprietario dell’auto collaborava con la Polizia di Stato, raccontando di essere stato testimone oculare del fatto e indicando in Fratantonio, suo ex suocero (quale conducente) e Zisa i soggetti che avevano sparato contro la propria auto.
L’azione delittuosa, dettata da motivi economici, era maturata in seno alla famiglia Fratantonio a causa della separazione, da poco avvenuta, con la figlia dell’arrestato. Successivamente e fino al successivo mese di ottobre, si verificavano altri episodi tra cui liti, inseguimenti con incidenti stradali, atti di minaccia aggravati dall’uso di armi e telefonate minatorie, anche di morte, che mettevano la vittima in uno stato di profondo malessere, inducendola a temere per la propria incolumità e quella della sua nuova famiglia.
Il Commissariato, pertanto, decideva, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa, di avviare mirate attività d’indagine, anche attraverso intercettazioni telefoniche, che nel volgere di poche settimane, consentivano di riscontrare elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Ne emergeva la volontà del Fratantonio di continuare a perseguitare, attraverso i medesimi comportamenti, sia la vittima che la nuova compagna. Le risultanze delle indagini trasmesse alla Procura hanno portato il GIP a ritenere necessaria l’applicazione della misura cautelare a carico degli indagati Fratantonio Roberto e Zisa Maicol, a cui vengono attribuiti, oltre allo sparo dei colpi, e quindi il porto abusivo di armi da sparo, anche la condotta persecutoria, reiterata nei mesi, che insolitamente viene rilevata non in una dinamica tra innamorati, ma quale vendetta posta in essere dal suocero, che si avvale di un complice per punire l’ex genero.
I fatti denunciati dalla vittima, e acclarati dalle indagini, hanno fatto ritenere idonea la misura degli arresti domiciliari disposta dal GIP, per cui gli odierni arrestati sono stati condotti nelle rispettive abitazioni agli arresti domiciliari.

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