“Mentre i cittadini contano i giorni per poter riappropriarsi, gradualmente, delle loro abitudini, l’amministrazione comunale deve sfruttare questo tempo prezioso che ci separa dal riavvio, quindi da quella che viene definita “La fase 2”, per mettere in atto preventivamente tutte quelle azioni atte ad abbassare i rischi di diffusione del virus, spezzando sul nascere le potenziali catene di contagio”.

Lo ha dichiarato Dario Tota, ex consigliere e assessore comunale di Siracusa. “Siamo consapevoli – continua Tota- che per avvicinarci al cosiddetto “rischio zero” passeranno mesi, se non addirittura  anni secondo le previsioni più pessimistiche, quindi ritengo indispensabile l’emanazione di un’ ordinanza che introduca l’obbligo di indossare mascherine di protezione per qualunque soggetto che circoli in luoghi o spazi pubblici, a prescindere dalle ragioni che lo abbiano indotto ad uscire dalla propria abitazione che sia per portare a passeggio il proprio cane, fare attività motoria o altro”.

“Il sindaco- continua Tota- dispone degli strumenti e delle risorse per consegnare a domicilio mascherine di protezione alle famiglie meno agiate o in difficoltà non solo sotto il profilo economico.  Si presuppone, infatti,  che il primo cittadino  abbia conoscenza della mappatura delle esigenze emerse nel periodo di attuazione delle  misure “anti- contagio”, ancora in corso. Realtà, sicuramente, ben nota  a chi è impegnato in prima linea a soddisfarle: Caritas e volontari della  Protezione civile”.   

“Inoltre- suggerisce l’ex assessore- si potrebbe adibire uno sportello ad hoc per la consegna delle mascherine di protezione ad ogni cittadino Siracusano, che ne faccia richiesta. Va da sé che quanto accaduto in questi mesi debba servire come lezione per il futuro, e sicuramente andranno rivisti ruoli e rapporti politici senza più rimbalzare responsabilità o scelte decisionali. A prescindere dal numero di vittime nel nostro territorio – perché anche una sola vita umana è preziosa -. Ci affligge, a tal proposito, che diverse persone rimaste vittime del Coronavirus abbiano sofferto e siano morte da sole, senza il conforto dei loro cari e di una guida spirituale”.

“Non dobbiamo abbassare la guardia. Se disgraziatamente dovesse esserci il ritorno del virus, anche dopo mesi dal raggiungimento di buoni livelli di contenimento,  dobbiamo essere pronti ad affrontarlo:  per questo non si deve demordere e piuttosto continuare con le attività di prevenzione.   I cittadini – sottolinea Tota- devono essere in possesso di adeguati strumenti di protezione, ma vi deve essere  un piano di protezione specifico,  in grado anche di chiudere ermeticamente in caso di emergenza una o più parti della città, ove necessario con una concezione di blindaggio  della Città pari a quella di una astronave. Ovviamente- conclude Tota-  sono certo che, sin dall’inizio dell’emergenza, l’assessore alla Protezione Civile abbia già  studiato ed analizzato giornalmente dati e documenti richiesti o pervenuti e che abbia già pronto un efficace piano anti Coronavirus, data l’esperienza che è stata maturata sul campo”.  

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