A oltre otto anni dall’entrata in vigore della legge regionale siciliana sulla democrazia partecipata un Comune su quattro risulta inadempiente. Nel 2022 infatti sono state 96 su 391 (24,8%) le città che non hanno attivato i processi e sono destinate a perdere le somme disponibili.È uno dei dati rilevati e pubblicati, a conclusione dell’anno, da Spendiamoli Insieme, il progetto di monitoraggio civico sulla democrazia partecipata realizzato dall’associazione non profit, Parliament Watch Italia (PWI).Sul fronte della spesa, nel 2022 i ricercatori di “Spendiamoli Insieme” hanno trovato traccia di impegni complessivamente per 2.668.344 € (274.838 € nell’Agrigentino, 130.142 nel Nisseno, 481.938 nel Catanese, 133.526 nell’Ennese, 705.450 nel Messinese, 492.355 nel Palermitano, 117.280 nel Ragusano, 143.733 nel Siracusano, 189.082 nel Trapanese). Il totale di poco più di due milioni e mezzo di euro equivale a circa il 60% delle somme effettivamente disponibili.Restano tuttora senza regolamento di democrazia partecipata – obbligatorio dal 2019 – 85 Comuni, più di un quinto del totale (21,4%). Nel dettaglio mancano 9 regolamenti nell’Agrigentino, 4 nel Nisseno, 15 nel Catanese, 4 nell’Ennese, 25 nel Messinese, 18 nel Palermitano, 3 nel Ragusano, 3 nel Siracusano, 4 nel Trapanese.Diversi però anche i segnali positivi registrati nel corso dell’anno. Tra questi l’adozione del regolamento in 12 Comuni, tra cui Palermo. Gli altri sono Castrofilippo nell’Agrigentino, Mirabella Imbaccari nel Catanese, Gagliano Castelferrato e Leonforte nell’Ennese, Limina nel Messinese, Terrasini, Bolognetta e Altofonte nel Palermitano, Lentini nel Siracusano, Valderice ed Erice nel Trapanese.Nel 2022 anche altri 13 Comuni hanno dato segnali altrettanto importanti, risvegliandosi e attivando per la prima volta da sempre – o per la prima volta dopo molti anni – i propri processi di democrazia partecipata: Reitano nel Messinese, Vittoria nel Ragusano, Buscemi nel Siracusano e Montallegro nell’Agrigentino che si erano attivate solo nel 2017, Capo d’Orlando (Area metropolitana di Messina) che si era attivato solo nel 2018, Scaletta Zanclea nel Messinese che è stata inadempiente negli anni 2019,2020 e 2021, Carlentini nel Siracusano, Castronovo di Sicilia, Ustica e Borgetto nel Palermitano che erano fermi dal 2019.E poi ci sono le prime volte assolute. Pachino nel Siracusano e Santa Croce Camerina nel Ragusano hanno adottato entrambi il regolamento nel 2021 ed entrambi hanno messo in moto per la prima volta il meccanismo della democrazia partecipata nel 2022. Infine, Isola delle Femmine (Area Metropolitana di Palermo): non ha ancora il regolamento ma quest’anno ha svolto il processo di democrazia partecipata, secondo i dettami di legge. «Nel 2022 – spiega il team di Spendiamoli Insieme – i nostri ricercatori hanno raccolto, analizzato e pubblicato sul sito web di progetto 895 documenti, tra Regolamenti, Avvisi e Esiti, cioè gli atti che i Comuni producono per avviare e svolgere il processo di democrazia partecipata. Nella sezione “Rassegna Stampa” sono stati pubblicati 321 post, tra articoli tratti dalla stampa locale e brevi notizie principalmente dedicate alle scadenze dei processi locali e curate dal team di progetto. Nella sezione “Gli approfondimenti” sono stati pubblicati 46 testi di analisi dei dati e storie dei territori. Il lavoro di monitoraggio civico di Spendiamoli Insieme proseguirà nel 2023 con la speranza che la democrazia partecipata in Sicilia sia, anno dopo anno, più efficace, coinvolgente, inclusiva. Partecipata per davvero». Navigazione articoli Siracusa, denunciato un uomo per minacce gravi nei confronti dei genitori Siracusa, Porto più “green“ con banchine elettrificate e impianti fotovoltaici: via alla gara