Come ipotizzato pochi giorni fa, arriva il ricorso del governo nazionale contro lo stop al depuratore Ias di Priolo.

Su indicazione dei ministri delle Imprese, Adolfo Urso, e dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, gli uffici legislativi dei due dicasteri hanno dato mandato all’avvocatura dello Stato per presentare appello contro il provvedimento emesso il 31 luglio dal Giudice per le indagini preliminari di Siracusa. Quest’ultimo aveva ordinato l’interruzione dell’attività dell’impianto in cui vengono trattati sia i reflui civili dei comuni di Priolo e Melilli, sia i fanghi della zona industriale siracusana. Il depuratore è posto sotto sequestro dal giugno del 2022 per un’inchiesta che indaga per disastro ambientale. 

Il blocco imposto dal giudice sarebbe legato alla mancanza di interventi in tempi certi, ossia i 36 mesi fissati dalla Corte Costituzionale per il risanamento dell’area. Ancora una volta lavoro e salute sono in bilico. E torna la paura tra le migliaia di dipendenti. Le aziende stanno investendo sulla depurazione autonoma.

La Regione, dal canto suo, a fine giugno ha preventivato nella manovra finanziaria nove milioni di euro per la messa in sicurezza dell’area.

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