Un Maresciallo dell’Esercito italiano è stato citato in giudizio con l’accusa di aver piazzato delle microcamere nascoste in due spogliatoi di una palazzina adibita al personale militare femminile e di averne piazzate un paio anche nei singoli alloggi delle soldatesse. I fatti sono accaduti in una caserma del nord Italia. Lo rivela GrNet.it, il sito web su Sicurezza e Difesa. Sarebbero 23 le vittime del Maresciallo “guardone”, che è accusato anche di aver sottratto dagli alloggi di tre soldatesse – nei quali si introduceva clandestinamente – la loro biancheria intima. Non contento, secondo l’accusa, il militare avrebbe spiato anche i tablet, i computer e gli smartphone delle vittime sottraendo files attinenti alla loro sfera privata. Le soldatesse – alcune delle quali nel frattempo sono transitate presso altri Corpi armati e di polizia dello Stato – hanno conosciuto i fatti solo a seguito dell’instaurazione del procedimento penale. Il Maresciallo dovrà presentarsi davanti ai giudici il 4 ottobre prossimo. Navigazione articoli AUGUSTA (SR). RITROVATO SENZA VITA IL 72 ENNE SCOMPARSO VENERDI SCORSO. (VIDEO) Foggia, scontro tra due auto distrugge una intera famiglia di Avola: morti coniugi e figlio di 2 anni.