Varato il piano per la sicurezza nucleare del porto di Augusta | Ministero  dell'Interno

“La nostra area ad elevato rischio di crisi ambientale, dichiarata sito di interesse nazionale (SIN) con legge nazionale, da tempo impantanata sulla gestione delle tecniche per il recupero delle matrici ambientali compromesse, finalmente sarà oggetto di bonifiche”. Lo dichiarano in un comunicato diffuso alla stampa, Salvo La Delfa e Giusi Nanè, co-portavoce comitato Europa Verde Siracusa.

“Avevamo già annunciato, il 14 aprile scorso, all’indomani dell’importante presentazione del libro “Ambiente e Salute nei siti contaminati” a cura di Liliana Cori, Fabrizio Bianchi, Mario Sprovieri, Fabio Cibella e Andrea De Gaetano, che aveva dato esito favorevole la conferenza dei servizi decisoria tenutasi al Ministero della transizione ecologica sulla bonifica della rada di Augusta. Oggi Europa Verde Siracusa plaude ad una nuova era, quella delle sfide per il benessere territoriale e che riguarda l’ambiente, la salute, l’occupazione e dunque l’economia. Da sempre le voci provenienti dai comitati e dalle associazioni territoriali indicavano le bonifiche come primaria via di ripresa in un contesto così gravemente danneggiato.  Europa Verde Siracusa oggi più che mai intende sottolineare che il decreto ministeriale apre nuovi scenari. In attesa del progetto di messa a punto ed esecuzione dei lavori di bonifica della rada, grazie alle più recenti tecnologie, la bonifica dei sedimenti e il recupero degli ecosistemi marini che ha beneficiato di un approccio multidisciplinare avviato in questi ultimi anni ed ancora in corso, non è più un sogno”.

“L’ultima Assemblea generale delle Nazioni Unite – prosegue il comunicato – ha sancito che il decennio 2021-2030 vedrà come obiettivo la conservazione ed il recupero degli ecosistemi e degli habitat marino-costieri che più sono stati deturpati da un gravissimo impatto antropico. Intraprendere le azioni che meglio possano proteggere l’ambiente e la salute della specie e degli ecosistemi non può prescindere da una sincera consapevolezza delle criticità e delle responsabilità che le attività economiche umane hanno determinato e forse continuano a determinare. Senza principi etici solidi, senza il rispetto della verità, nulla può essere avviato e non è stato di aiuto, in questi ultimi anni, assistere alle “diagnosi”, assolutamente di parte, che negavano ogni sorta di cura e di rimedio. Certo se ci si rifiuta di riconoscere lo stato certo ed inconfutabile di crisi ambientale e sanitaria ogni intervento appare ultroneo, ingiustificato”.

“Inizia adesso e, per fortuna invece – hanno concluso Salvo La Delfa e Giusi Nanè – a profilarsi un diverso passo che dovrà vedere nella comunità, intesa come comunanza, nella politica e nella cultura la propria cifra del cambiamento che perché sia durevole e sicuro dovrà “ruotare intorno ad un unico grande cardine, probabilmente il più importante di tutti: la riscoperta del valore dell’individuo, della sua persona e della sua dignità” come amava affermare Alexander Langer”.

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