Parte dalla Sicilia un’associazione spontanea capace di coinvolgere, dal Sud al Nord d’Italia, un movimento trasversale di operatori del settore wedding, congressi ed eventi, con l’obiettivo di recuperare, già nella fase 2 della pandemia le gravi perdite subite dal comparto produttivo con di posti di lavoro in modo crescente ogni anno. “Questo matrimonio s’ha da fare'”. E’ in perfetta antitesi con la celebre frase del romanzo “I Promessi Sposi”, il nuovo slogan del movimento spontaneo “Italian Wedding Industry”, per fare ripartire, già dalla fase 2 e con date certe, la filiera del Wedding. L’appello degli imprenditori siciliani e dagli event manager dell’Isola, ha già raccolto oltre 4000 firme, coinvolgendo anche prestigiosi brand italiani, leader mondiali, di abiti da sposa, sposo e cerimonia, fino a tutti gli operatori della filiera, dopo l’annullamento, ad oggi, di oltre 17 mila matrimoni in tutta l’Italia. “Sono 50 mila i matrimoni che, secondo le stime ufficiali, salteranno tra maggio e giugno 2020 – dichiarano i responsabili del movimento – Ciò significherà, per tutto il comparto, disdette di mesi e un intero settore completamente falcidiato. Abbiamo inviato una lettera al Governo con ben diciannove punti sui quali porre l’attenzione, primo tra tutti il bisogno di date certe, e chiare regole di salvaguardia, compatibili con la sicurezza sanitaria. La pianificazione anticipata è elemento fondamentale per lo svolgimento dell’attività di organizzazione degli eventi. Solo con un calendario chiaro e coerente delle riaperture, anche il settore del Wedding potrà riprendere il proprio lavoro”. “Stabilendo nuove modalità di fruizione di servizi come il catering – hanno spiegato – intendiamo metterci a disposizione delle istituzioni per riscrivere il decalogo del ‘Far bene’. In questo modo si potrebbero fornire date certe per la riapertura programmata di tutte le attività aggregative, che ogni anno assicurano 40 miliardi di fatturato, consentendo un’adeguata pianificazione e l’avvio delle prenotazioni” Navigazione articoli FASE 2: MUSUMECI AVVIA IN SICILIA LA “GRADUALE RIAPERTURA” SIRACUSA. MEETUP CHIEDE AL COMUNE MAGGIORE TRASPARENZA SUI BUONI SPESA