Somme di denaro, costosi regali in cambio di grossi sconti nelle sanzioni previste per evasioni fiscali. Con queste pesanti accuse, relative agli anni in cui prestava servizio a Udine, è stato arrestato a Siracusa il comandante del nucleo di polizia tributaria, il tenente colonnello Massimo Nicchiniello, in Sicilia da dieci mesi.
Nicchiniello è uno dei sedici indagati dalla Procura di Venezia nell’ambito dell’inchiesta Mose.

L’inchiesta, coordinata dalla procura lagunare ha riguardato, secondo quanto si è appreso, una serie di episodi legati a presunti accomodamenti di irregolarità fiscali. Coinvolti nell’operazione delle fiamme gialle, in esecuzione di ordinanze emesse dal gip di Venezia, persone legate al mondo imprenditoriale in Veneto, specie tra Venezia e Verona, e dirigenti pubblici, tra questi Elio Borrelli, ai vertici dell’Agenzia delle entrate prima a Venezia, ora in Abruzzo, Christian David e Massimo Esposito, rispettivamente responsabile delle verifiche il primo ed ex direttore dell’Agenzia di Venezia il secondo, un altro ufficiale della Guardia di finanza, Vincenzo Corrado, un giudice tributario della Commissione regionale, Cesare Rindone, due commercialisti di Treviso e Chioggia, Tiziana Mesirca e Augusto Sertore, e una serie di imprenditori veneti.
Il comando generale della Guardia di finanza ha assicurato l’operatività al nucleo di polizia tributaria di Siracusa.

 

 

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