Passata la tempesta, sembra essere tornato il sereno. Un fine anno più tranquillo per i lavoratori forestali dopo l’annuncio da parte dell’On Enzo Vinciullo, presidente della Commissione Bilancio e Programmazione all’Ars, che gli Uffici della Regione erano riusciti a sbloccare quasi 1,4 milioni di euro per pagare le giornate ai lavoratori. E’ stato un autunno caldo per questa categoria con svariate proteste e manifestazioni, non ultima l’occupazione della sede di via San Giovanni alle Catacombe qualche settimana fa. Oggi, però, secondo quanto riferito anche da Gianni Garfì, responsabile provinciale del settore forestale della Uila Uil (il sindacato dei lavoratori agricoli), si intravede il sereno. E lo stesso Garfì lo ha ribadito in occasione del consuntivo di fine anno della Uila svoltosi prima a Palazzolo e successivamente a Cassaro. Due incontri significativi, così come il recente direttivo che ha visto la presenza del segretario regionale della categoria Nino Marino e il segretario territoriale Sebastiano Di Pietro.

“E’ stato importante aver incontrato i lavoratori poco prima delle feste per fare un po’ il punto della situazione dopo le ultime novità – ha sottolineato Garfì – anche per un Natale più sereno e di questo ringrazio chi si è adoperato a qualsiasi latitudine ma anche chi ci ha permesso di poter svolgere questi incontri come i responsabili delle camere sindacali di Palazzolo Salvatore Tanasi e Sebastiano Dell’Albani nonché la nuova camera sindacale comunale di Cassaro guidata da Nuccio Cassone. Tutti gli appartenenti delle garanzie occupazionali di 78, 101 e 151 giornate – ha aggiunto il responsabile provinciale Uila del settore forestale -, hanno potuto completare il turno e avere così le legittime retribuzioni: per il settore antincendio sono in corso delle verifiche a livello regionale per delle anomalie nelle perizie stilate che hanno innescato lo stato di agitazione, che ancora permane, mentre nella manutenzione, sono in corso di pagamento le mensilità di ottobre e novembre per tutti”.

Gianni Garfì ha poi sottolineato quanto sia comunque difficile, oggi, dialogare, a parte qualche eccezione, con le istituzioni politiche locali ma soprattutto regionali che dovrebbero fare sempre da riferimento per la soluzione definitiva di alcune questioni legate appunto ai Forestali: “Con l’assessore regionale al Lavoro Gianluca Micciché si è parlato della “Did on line”, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro che ha sostituito la forma cartacea, la quale però dovrebbe scomparire e ciò comporterebbe un nuovo status di disoccupazione dei lavoratori stessi e non ci sarebbe la stabilizzazione che noi auspichiamo. Abbiamo poi chiesto un confronto anche con l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici perché le sue proposte non si sposano con le esigenze dei lavoratori ma non si riesce a stabilire un dialogo con le organizzazioni sindacali Flai, Fai e Uila che avrebbero da discutere e vagliare meglio alcune argomentazioni come, per esempio, poter attivare una manutenzione ordinaria dei boschi pensando sempre di più alla lotta sul dissesto idrogeologico, un’attività di protezione, prevenzione e salvaguardia del territorio regionale e dell’ambiente naturale, un’attività di valorizzazione e messa a reddito delle riserve, dei parchi e delle aree attrezzate. Tutto ciò – ha concluso Garfì -, pensato con delle norme sintetiche e snelle, potrebbe dare maggiore stabilità aumentando i livelli occupazionali attuali che farebbero scomparire gli elenchi dei 78ttisti e 101nisti e questi ultimi, diventerebbero 151nisti mentre gli attuali 151nisti, potrebbero diventare lavoratori a tempo indeterminato: il tutto pensato anche nell’ottica della separazione dei due comparti antincendio e manutenzione che oggi sono rigidamente uniti da una legge regionale che ha istituito le graduatorie uniche distrettuali”.

In definitiva, occorre maggior dialogo fra istituzioni politiche e organizzazioni sindacali: “Insomma, se il governo davvero intende fare una riforma del settore portando degli obbiettivi del tutto innovativi, dovrà giocoforza esserci un confronto con i sindacati perché il loro contenuto rispecchia un cambiamento radicale di gestione del settore forestale per un comparto che non si occuperebbe solo di manutenzione e repressione incendi, ma verrebbe indirizzato verso la lotta al dissesto idrogeologico e alla cura e alla manutenzione delle aree verdi dei centri urbani e delle arterie viarie secondarie e rurali, non tralasciando appunto le innovazioni che potrebbero innescarsi valorizzando le aree protette e le filiera del legno che potrà portare reddito e produttività”.

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