L’associazione “Per la città che vorrei”, rappresentata dal presidente Sergio Pillitteri, ha partecipato al Forum sulla sanità indetto dalla Cgil di Siracusa. Ad accompagnarlo, Giovanna Tidona. “Desidero ringraziarla – dice Pillitteri – per aver messo a disposizione della nostra realtà associativa esperienza, sensibilità, competenza, visione programmatica per una sanità migliore, orientata al futuro”. “In questi ultimi anni – si legge nella relazione tecnica di Giovanna Tidona – il covid ci ha insegnato l’importanza di una sanità che funzioni, in quanto tutti potenziali utenti. Cercare il dialogo è necessario per costruire una nuova sanità, dove ognuno deve impegnarsi personalmente. Il quadro è chiaro ed è proprio per questo che serve uscire dallo stato soporoso per entrare nella fase di mobilità e strategie, per l’efficientamento del sistema, passando alla promozione e alla rideterminazione del fabbisogno di personale sanitario, investendo ed utilizzando i fondi del sistema sanitario nazionale e del Pnrr. Servono decisioni da parte di istituzioni e politici perché una sanità senza infrastrutture e senza personale non darà i suoi frutti. La nostra lente – prosegue Tidona nella sua relazione – punta su emergenza risorse umane nei reparti di emergenza-urgenza, con relativa violenza contro gli operatori sanitari, sulle difficoltà delle aziende a far fronte alle spese necessarie e sulla formazione per la digitalizzazione del sistema. Processi già iniziati, ad esempio, all’interno dell’Asp 8 di Siracusa e messi in atto da tutti gli organi competenti, ma da soli i tempi si allungano. Serve la Rete, il welfare, la volontà di conoscenza, il senso di appartenenza, il supporto tra le vecchie e le nuove generazioni, la corresponsabilità, concetto ancora nuovo. Se il futuro è cooperazione tra pubblico e privato, per abbattere le liste d’attesa, serve un coordinamento migliore per un servizio performante. Se i pochi a disposizione del personale sanitario vengono assegnati, giustamente, ai disabili gravi, serve un’accelerazione nell’iter di assunzione dei vincitori di numerosi concorsi, per il resto del fabbisogno”. Una relazione ampia e dettagliata quella di Giovanna Tidona, che prosegue con una domanda: “Per la creazione di 380 ospedali di comunità per patologie lievi, investimento con Pnrr, le risorse umane come saranno ripartite? Insomma, un’estate rovente in tutti i sensi, con l’Asp di Siracusa che ha pensato anche ai turisti, attivando fino al 15 settembre, guardie mediche dotate di telefoni cellulari per essere reperiti con facilità dagli utenti, in tutte le località turistiche della provincia. Garantire la salute di tutti è sinonimo di condizioni sociali ed economiche migliori del nostri territorio e del nostro Paese”. Navigazione articoli Siracusa, domani la tappa conclusiva della campagna Cgil “Mettiamo il turismo sottosopra” Indicatori Agenas, Asp Siracusa prima in Sicilia su tre obiettivi del piano nazionale “Esiti”