In occasione del G7 Agricoltura che si svolge, in questi giorni, a Siracusa, il sindaco di Priolo Gargallo, Pippo Gianni, rilancia l’idea di pulire i mari durante il fermo biologico, in modo da rigenerare la plastica raccolta e favorire il ripascimento del mare.

Un’idea che “consegna” al Ministro dell’agricoltura e della pesca, Francesco Lollobrigida, in questi giorni nel capoluogo aretuseo proprio per il G7.

Nell’ambito del G7 Agricoltura, nei prossimi giorni sono in programma alcune sessioni dedicate al mare e alla pesca .

“10 anni fa circa – afferma il sindaco di Priolo Gargallo, Pippo Gianni – avevo lanciato un’ipotesi di lavoro che potrebbe probabilmente essere utile al ministro dell’Agricoltura e Pesca, Lollobrigida, che potrebbe attuarla, se lo ritiene opportuno, utilizzando anche i fondi PNRR e della Comunità Europea“.

“La mia intenzione – prosegue Pippo Gianni – è di fornire un’indicazione, affinché le personalità presenti al G7 possano discuterne e, se lo ritengono utile, attuarla. Ogni anno, durante il periodo di fermo biologico, pescatori, marinai e chiunque abbia le competenze per farlo, potrebbero essere utilizzati come veri e propri “spazzini del mare”, per raccogliere plastica, rifiuti e altro materiale inquinante“.

“Si potrebbe raddoppiare – continua il sindaco Gianni – il periodo di fermo biologico, pagare marinai e pescatori, le barche , i titolari e chiunque sia utile per poter effettuare la raccolta dei rifiuti e della plastica che, una volta raccolti, dovranno essere portati a riva. Si potrà offrire un’ulteriore risorsa economica, in base alla quantità di spazzatura raccolta, a chi si occuperà di questo lavoro, separando rifiuti e plastica. Una volta a riva, i rifiuti potranno essere smaltiti e la plastica riutilizzata per la rigenerazione del granulo. Da un lato puliamo il mare, divenuto ormai la più grande discarica di rifiuti prodotti dall’uomo, e dall’altro riutilizziamo la plastica esistente, invece di crearne di nuova. L’altro importante obiettivo è far sì che, durante il periodo di fermo biologico e pulizia, vi sia il ripascimento del mare, proibendo a chiunque, da qualsiasi parte del mondo arrivi, di pescare nel Mediterraneo durante i mesi del ripascimento“.

“Si crea così nuova occupazione – conclude Pippo Gianni – si combatte l’inquinamento, si aiutano i pesci a riprodursi e si previene il rischio soffocamento per le specie marine che si trovano ad ingerire plastica e altri rifiuti”.

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