“Continua lo stato confusionale del Governo Musumeci in merito alle tematiche industriali, confermato sia dall’atteggiamento superficiale e arrogante nei confronti del Piano dell’Aria sia, recentemente, sulla governance di un ente strategico come l’IAS di Priolo Gargallo”. Ad intervenire è il deputato regionale di Italia Viva Giovanni Cafeo, commentando le recenti nomine inerenti la gestione del depuratore affidata alla società consortile IAS. “Stupisce molto la nomina nel consiglio d’amministrazione di ben tre dirigenti regionali – spiega l’On. Cafeo – certamente non privi di impegni pregressi a cui dovranno aggiungersi le responsabilità di un ente che vive comunque un momento delicato, con l’attenzione costante della Procura per il mantenimento delle prescrizioni imposte”. “Altro caso quanto meno anomalo è lo spostamento dell’ex presidente Patrizia Brundo a capo del collegio sindacale – prosegue l’On. Cafeo – situazione che determina un passaggio di ruolo da controllato a controllore non trasparente, specie perché almeno nelle prime fasi sarà la stessa Brundo a dover verificare l’operato di quanto da lei realizzato nei mesi precedenti”. “Considerate queste premesse, non può che essere confermato un atteggiamento di duplice arroganza da parte del Governo Regionale – continua Giovanni Cafeo – verso l’intero settore industriale innanzitutto, ma anche verso il territorio siracusano in particolare; non è da escludere infine un assetto provvisorio dato da una momentanea inapplicabilità del manuale Cencelli da parte del centrodestra, privo di nomi da segnalare per il CDA della società consortile”. “Se si considera IAS un semplice poltronificio per accontentare gli “amici” e non un asset strategico come invece dovrebbe essere – conclude l’On. Cafeo – non si possono certamente accusare i soci privati di avere un atteggiamento diffidente verso la Regione, ampiamente giustificato alla luce dei fatti dalle discutibili decisioni assunte”. Navigazione articoli Operazione “San Paolo”, i carabinieri arrestano 24 persone NOTO. LA POLIZIA DI STATO SCOPRE UNA TRUFFA ON LINE E DENUNCIA DUE DONNE