Si celebra il 25 novembre la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, una ricorrenza che, in questa data, invita i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle più devastanti violazioni dei diritti umani. “La violenza contro le donne – dice Gianni Boscarino, consigliere comunale e presidente della II commissione con rubrica anche alle Politiche sociali e scuola – ancora oggi continua ad essere un ostacolo allo sviluppo, alla realizzazione dei diritti umani delle donne per il raggiungimento dell’uguaglianza”. Secondo i dati report del Viminale, in Italia sono 102 le donne uccise dall’inizio del 2023, di cui 82 hanno trovato la morte in famiglia e, di queste, 53 sono state trucidate per mano del partner o ex partner (cosi come avvenuto giorni fa a Vigonovo dove è stata uccisa la giovane Giulia Cecchettin). I dati emersi hanno evidenziato anche uno spaccato domestico che riguarda diversi nuclei familiari (l’epidemia da Covid-19, che è andata ad aggravare il quadro preoccupante del fenomeno) che si basa su forme di sopraffazione e abuso sottili, spesso non denunciate o che più facilmente passano sotto silenzio, come possono esserlo le umiliazioni quotidiane o le minacce. “I femminicidi – aggiunge Boscrino – sono solo l’apice di una cultura in cui la disuguaglianza tra uomini e donne è ancora troppo presente a tutti i livelli, una violenza che si manifesta in moltissime forme, ma che trova anche strutture di contrasto come il Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023, un osservatorio privilegiato per combattere la violenza di genere e raggiungere gli obiettivi della Convenzione di Istanbul. E’ importante anche il numero verde antiviolenza 1522, servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, una campagna di sensibilizzazione “educazione alle relazioni”. Secondo Boscarino, però “tutto questo non basta:– servono interventi forti, un impegno da parte di tutti per far tornare al centro del dibattito quotidiano la scuola e la famiglia. Inoltre, necessita istruire ed educare gli uomini alla cultura del rispetto della donna. E ancora, servono iniziative nel territorio e le scuole giocano un ruolo importantissimo. Tante le iniziative che ogni anno dedicano ampio spazio al tema, con letture, testimonianze e incontri, per combattere stereotipi prima che si formano, ma bisogna – conclude Boscarino- continuare a puntare sulla prevenzione, informazione e sensibilizzazione del tema assiduamente anche dopo questa giornata internazionale, perché non c’è più posto per la violenza contro le donne e perché nessuna donna dovrà più sentirsi sola”. Navigazione articoli La startup siracusana C.I.R.T.A.A. premiata a Rimini. L’amministratore unico Paolo Tuccitto: “In Sicilia siamo stati ignorati” Valeria Tranchina eletta presidente del Comitato regionale dell’Inps Sicilia