Dopo l’approvazione della Finanziaria, arriva il prossimo step per la Regione Siciliana: il ddl (disegno di legge) per la reintroduzione delle Province in Sicilia. Oggi, mercoledì, il testo approderà in Aula: è quanto deciso nel corso dell’ultima riunione dei capigruppo all’Assemblea Regionale Siciliana.

Durante l’incontro, i deputati hanno indicato la road map dei prossimi appuntamenti. Priorità – oltre che al Ddl Province – anche alle normative per lo screening neonatale e alle novità sulla cosiddetta norma “salva-ineleggibili“, che tanto è stata soggetta a dibattiti ed emendamenti nelle settimane di lavoro all’Ars.

La road map

La normativa dovrebbe reintrodurre le Province in Sicilia, con il sistema dell’elezione diretta del presidente. I testi arriveranno in Aula stamane e, per la presentazione di eventuali emendamenti, ci sarà tempo fino al prossimo lunedì 29 gennaio. Mercoledì 31 gennaio, ultimo giorno del mese, dopo la discussione generale, si dovrebbe procedere al voto.

Ddl Province in Sicilia, come funziona

A volere fortemente la reintroduzione delle Province in Sicilia è stato il centrodestra, ma l’iniziativa ha ottenuto anche il supporto di parte dell’opposizione.

Con la riforma verranno cancellati i Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani composti dai Comuni delle corrispondenti province regionali. Palermo, Catania e Messina, invece, conserveranno l’attuale denominazione di Città Metropolitane.

Si prevede l’elezione diretta di presidente, consiglieri e assessori. Tra le novità previste nel Ddl Province ci sono l’introduzione della figura del consigliere supplente, le quote rosa per le candidature e la doppia preferenza di genere come nei Comuni.

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