Tasso di sovraffollamento che sfiora il 140%, organico di Polizia Penitenziaria ridotto all’osso e morti dei detenuti con elementi da chiarire: non è certo positiva l’immagine restituita dal garante regionale dei diritti dei detenuti, Santi Consolo, dopo la recente visita al carcere di Augusta. Consolo si è recato in visita all’istituto penitenziario assieme ai magistrati di sorveglianza, Monica Marchionni e Alessandra Gigli. Un gesto che arriva dopo la tragedia della morte di due detenuti in seguito a uno sciopero della fame. Tasso di sovraffollamento al 140% nel carcere di Augusta Carcere “fatiscente”, alcune celle prive di bagni con doccia e sovraffollamento alle stelle. Sono 476 i detenuti ristretti nel carcere e distribuiti nelle dodici sezioni. La capienza regolamentare è di 364 posti ma alcune camere non sono disponibili e la capienza effettiva è quindi di 339 posti: il tasso di sovraffollamento quindi è del 140%, “nettamente superiore – sottolinea il garante Consolo – al tasso di sovraffollamento medio nazionale”. Una delle due sezioni destinate all’alta sicurezza nel carcere di Augusta presenterebbe “un ambiente fatiscente, in stato di notevole degrado, destinato a docce in comune. Anche molte altre sezioni sono prive di stanze con bagni dotati di docce”. Una situazione che, secondo quanto sottolineato dal garante, “determina malcontento in quei detenuti che necessariamente vengono destinati nella sezione priva di docce in camera”. Polizia Penitenziaria, presto nuove riduzioni L’organico di Polizia Penitenziaria previsto nel carcere di Augusta ammonta a 251 unità, di cui 4 commissari, 18 ispettori, 17 sovrintendenti e 212 assistenti-agenti. L’organico in dotazione è invece di sole 226 unità e quello effettivo è di 181 unità. Un numero, pare, destinato presto a diminuire di altre 12 unità. “Pertanto – evidenzia Consolo – il coefficiente personale presente/detenuti ristretti è pari a circa lo 0,38, indice di molto inferiore alla media regionale, che è pari a 0,61″. Nel carcere di Augusta, poi, si segnalano carenze di personale giuridico pedagogico (cioè di educatori) – sono infatti solo 6, a fronte di una dotazione prevista di 9 unità – e un sistema di gestione dei casi psichiatrici che Consolo giudica “inadeguato e insufficiente in considerazione che nell’istituto, per come si è avuto modo di constatare, moltissimi detenuti presentano un elevato grado di disagio” psicologico e psichiatrico. Il caso dei detenuti morti dopo lo sciopero della fame Il garante regionale dei diritti dei detenuti Santi Consolo ha potuto conoscere anche i dettagli relativi alla morte di due detenuti in seguito a uno sciopero della fame. “Si è avuta la possibilità di conoscere in dettaglio, anche nelle successioni cronologiche degli eventi e degli interventi, le due drammatiche vicende. Si ritiene tuttavia, stante le indagini in corso dell’autorità giudiziaria, che si auspica siano tanto rapide quanto chiare, di non rendere pubbliche le conoscenze acquisite onde evitare inopportune interferenze”. Sul piano generale, prosegue il garante, “appare tuttavia doveroso segnalare che nell’intera isola esiste una sola articolazione di tutela di salute mentale nell’istituto di Barcellona Pozzo di Gotto, del tutto insufficiente a soddisfare le numerose richieste che pervengono dai 23 istituti siciliani. Si rappresenta, quindi, l’assoluta improcrastinabile urgenza di attivare le ulteriori analoghe due strutture nell’Istituto Pagliarelli di Palermo e nell’istituto di Siracusa che, sebbene programmate, saranno oggetto di sollecita attenzione per l’effettiva rapida attivazione”. Navigazione articoli Siracusa, sindaco Italia: “Dal Pnrr fondi per realizzare 4 nuovi asili per l’infanzia“ Maggio da record in Sicilia, mai così tanta pioggia