L’urbanista è stato delegato dal rettore Priolo che ha nominato anche il nuovo Consiglio della Sds aretusea.
Il prof. Fausto Carmelo Nigrelli, ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica, è il nuovo presidente della Struttura didattica speciale di Architettura e Patrimonio culturale di Siracusa dell’Università di Catania, a cui afferiscono da quest’anno le attività del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura, del corso di laurea in Beni culturali – indirizzo Promozione del Patrimonio culturale e della Scuola di specializzazione in Beni archeologici.

A seguito dell’entrata in vigore del nuovo ordinamento, emanato lo scorso 8 luglio, il prof. Nigrelli – dal 2021 presidente in carica della Sds di Architettura – è stato infatti indicato dal rettore, Francesco Priolo quale suo delegato alla guida della Struttura di Siracusa, per il prossimo quadriennio.
Il rettore ha inoltre nominato i componenti del Consiglio della Struttura didattica speciale.

Dell’organo direttivo, anch’esso di durata quadriennale, faranno parte la prof.ssa Rita Valenti, in qualità di presidente del cdl in Architettura, la prof.ssa Barbara Mancuso, in qualità di presidente del cdl in Beni culturali, il prof. Daniele Malfitana, in qualità di direttore della Scuola di Archeologia.
Inoltre, faranno parte del Consiglio i rappresentanti dei docenti di Architettura Luigi Alini, Paola Barbera, Nicola Impollonia e Bruno Messina, di Beni culturali Monica Centanni e Vittorio Fiore, di Archeologia Pietro Militello, e i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo in servizio nella Sds siracusana Rosa Rita Cupani, Salvatore Mezzasalma e Luisiana Vetrano, in attesa di completarne la composizione con i rappresentanti degli studenti che saranno eletti il 9 e il 10 novembre prossimi.

«La nuova Sds di Siracusa in Architettura e Patrimonio culturale – afferma il prof. Nigrelli – rappresenta un ulteriore investimento dell’Università di Catania nella città aretusea. Attraverso questa struttura si dà corpo a un preciso progetto culturale che fa leva sulla creazione uno spazio di confronto culturale, didattico e operativo tra mondi accademici e professionali che non sempre si incontrano: quello dell’architettura in tutte le sue forme, del mondo professionale legato ai beni culturali, in particolare alla loro promozione, e dell’archeologia. Attraverso la collaborazione e l’ibridazione di questi saperi sarà possibile accrescere ulteriormente il supporto a un territorio, quello del Val di Noto e più in generale della Sicilia orientale, in cui architettura, beni materiali e immateriali, paesaggio e archeologia costituiscono un unicum irripetibile».

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