Primo atto, la “atturna” del 29 novembre. Cominciano mercoledì prima dell’alba i festeggiamenti in onore dell’Immacolata. La  “atturna” consiste nel giro della banda musicale per le vie ed i vicoli di Ortigia dalle  tre del mattino per terminare poco prima delle cinque. La banda suona allegramente risvegliando gli abitanti con marce e suoni, ed annunciando l’inizio della festa.  Uomini, donne e bambini del quartiere, che si tengono svegli per non mancare all’evento e che lentamente si uniscono al corteo con a capo i membri della Confraternita dell’Immacolata. Il clima di festa, che si pone come annuncio lieto dell’inizio del novenario di fede, tradizione, preghiera, sfida il freddo novembrino, il buio di alcuni vicoli illuminato dall’ardore di devozione che i fedeli mostrano nell’attesa che la madre doni il suo volto splendente. L’atturna rappresenta la chiamata della Maria Vergine. I siracusani sanno che non si deve resistere all’invito della madre, il più efficace, il più santo e sincero quasi a dire “Venite ho tante cose che solo io so dirvi, ci sono tanti tesori che solo io so darvi” e la gente risponde confluendo nella chiesa dei San Filippo Apostolo, nell’antica zona ebraica, per assistere alla Santa Messa con inizio alle 5.

All’alba si odono le parole del celebrante “E ora Maria svelaci il tuo volto”: ed ecco che il buio scompare per fare posto alla luce intensa e lentamente il velo si scopre donando la Vergine Maria alla sua gente. La Svelata della Vergine Maria da inizio a nove giorni di funzioni religiose pomeridiane con la presenza di parrocchie e sodalizi, seguite ogni sera da un evento alla ricerca della tradizione, della preghiera, della cultura e della fede. Un cartellone corposo che avrà inizio il 29 Novembre alle ore 19 con l’inaugurazione della mostra storica “La  Confraternita dell’Immacolata: tra fede e devozione” presso i locali di Sala Padre D’asta in Piazza Corpaci.

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