Marcello Grasso, 70 anni, fratello dell’ex procuratore nazionale antimafia e presidente del Senato, è in carcere con l’accusa di “violenza sessuale aggravata” nei confronti di una paziente. Si tratta di uno dei neuropsichiatri siciliani più stimati, impegnato da sempre ad aiutare tossicodipendenti e donne in difficoltà. L’indagine è nata dalle dichiarazioni di una giovane che a febbraio ha interrotto la terapia con il dottore, e dopo qualche giorno si è presentata alla polizia: la sua denuncia parla di pesanti attenzioni e va al cuore del metodo-Grasso, che utilizza il teatro per fare terapia. C’è un costume di burlesque al centro dell’indagine, quello che la presunta vittima ha indossato un giorno nello studio del professore, prima delle le violenze. L’uomo è stato già interrogato dal giudice, che ha ribadito la misura in carcere. “Il dottore Grasso – dice l’avvocato difensore, Vincenzo Lo Re – ha lavorato per 40 anni in strutture pubbliche e poi privatamente e mai nessuna paziente si è lamentata per alcunché. È un dato che deve far riflettere, lui peraltro non si è trincerato dietro la facoltà di non rispondere ma ha risposto a tutte le domande del giudice. E non ha screditato l’ex paziente ma ha fornito argomentazioni logiche per offrire una diversa ricostruzione dei fatti”, che però non gli hanno evitato le manette. L’ordinanza di custodia cautelare è stata spiccata il 30 marzo scorso ma la notizia, rimasta segreta per giorni, è trapelata solo ora. I poliziotti della squadra mobile hanno piazzato una telecamera nello studio di Marcello Grasso, per verificare eventuali nuovi episodi. Nell’ordinanza di custodia si fa cenno a un incontro con un’altra paziente, in una stanza adiacente, che la telecamera però non riprende: dopo però c’è un dialogo fra i due, che viene ritenuto dai magistrati un “riscontro” alla “condotta” del professionista. Navigazione articoli VENDICARI: IN FIAMME L’OASI NATURALISTICA SIRACUSA. RINVENUTE E SEQUESTRATE DOSI DI STUPEFACENTE IN VIA SANTI AMATO