Quest’anno, per la prima volta nella storia dell’Università di Catania, la cerimonia di inaugurazione del
nuovo anno accademico – il 590° dalla fondazione – sarà declinata in tre eventi distinti che si svolgeranno nelle tre province siciliane in cui il Siciliae Studium Generale ha una propria sede.
Una scelta che il rettore, Francesco Priolo, ha motivato con l’intenzione di esprimere in maniera tangibile il consolidato impegno dell’ateneo più antico dell’Isola nel valorizzare il territorio e la volontà di creare sinergie e opportunità di crescita reciproca, attraverso iniziative che abbiano un impatto positivo sulla società e sulle comunità locali.
Oltre alla manifestazione che si terrà, come da tradizione, a Catania nel pomeriggio di lunedì 30 settembre, e alla cerimonia in programma per venerdì 4 ottobre a Ragusa, il cui suggestivo centro storico accoglie i corsi di studio in Mediazione linguistica e interculturale, Management delle imprese per l’economia sostenibile, Gestione dei sistemi produttivi agrari mediterranei, Scienze motorie e la magistrale in Scienze linguistiche per l’intercultura e la formazione, anche Siracusa, sede della Struttura didattica speciale in Architettura e Patrimonio culturale e dell’unica Scuola siciliana di specializzazione in Beni archeologici, ospiterà la propria solennità accademica venerdì 11 ottobre alle 11, nello splendido
Castello Maniace di Ortigia.
Ospite della cerimonia sarà in questa occasione Paola Viganò, docente di Progettazione urbanistica all’Università Iuav di Venezia e all’École Polytechnique Fédérale de Lausanne.

La manifestazione, scandita dagli intermezzi musicali del Coro studentesco dell’Ateneo, prevede le
relazioni del rettore Francesco Priolo e del presidente della Sds di Siracusa Carmelo Nigrelli.
Seguiranno gli interventi di Rossella Spataro (rappresentante del personale tecnico-amministrativo) e
Cinzia Costanzo (studentessa della Scuola di Archeologia).
“Laboratori della transizione – Progetti in Europa” è invece il titolo della ‘lectio magistralis’ tenuta dalla
professoressa Viganò che, a partire da alcuni recenti progetti, realizzati a diverse scale e nel contesto
europeo, affronterà alcuni dei temi cruciali e, a suo avviso, non rimandabili, che riguardano il futuro della
città e del territorio.

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