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Le bollette elettriche che fanno riferimento ai mesi di aprile, maggio e giugno 2023 saranno molto più leggere. Un’ottima notizia per gli utenti del mercato tutelato, cioè quelli che non hanno ancora aderito a una fornitura nel mercato libero. Poiché le tariffe del regime tutelato sono un riferimento orientativo per il mercato, tuttavia, è probabile che diminuiranno anche le bollette della luce di chi ha una fornitura nel mercato libero, ma questo dipenderà dalle decisioni dei singoli fornitori. Sta di fatto che con il forte calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici – ha annunciato l’Arera (l’autorità per l’energia) -, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela nel secondo trimestre del 2023 si riduce mediamente del 55,3% rispetto al primo trimestre dell’anno, in cui le bollette elettriche erano già diminuite rispetto al trimestre precedente.

Da ieri, 1° aprile 2023, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per il cliente tipo sarà di 23,75 centesimi di euro per kilowattora, tasse incluse. Si torna così ai livelli precedenti alla guerra in Ucraina. Al netto delle tariffe di riferimento annunciate per i mesi che ci aspettano, la spesa per la famiglia tipo nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023 sarà tuttavia di circa 1.267 euro, +33,7% rispetto ai dodici mesi precedenti. La crescita dei prezzi all’ingrosso nell’ultimo anno e il loro mantenersi comunque su livelli elevati (pur se in riduzione) si riflette ancora sulla spesa complessiva per la bolletta elettrica. L’Arera ricorda inoltre che gli oneri generali di sistema vengono riattivati per tutti i clienti elettrici, comprese le utenze domestiche, a partire dal 1° aprile. Si tratta di costi inseriti normalmente nelle bollette che servono a finanziare attività di interesse generale in ambito energetico, come gli investimenti sulle fonti energetiche rinnovabili.

Per quanto riguarda il gas, invece, attuando quanto previsto dal governo nel decreto approvato lo scorso 28 marzo, gli oneri saranno azzerati anche per i prossimi tre mesi. Nel calcolo di Arera si prendono in considerazione anche le più recenti decisioni del governo Meloni in materia, contenute nell’ultimo decreto bollette, che proroga le agevolazioni già esistenti sulle tariffe per la fornitura di energia elettrica, ossia i bonus sociali rivolti ai nuclei familiari con un Isee inferiore a 15mila euro (che sono circa 4,5 milioni; ma il livello Isee per le famiglie numerose, con almeno quattro figli a carico, sale a 30mila euro), e alle persone in gravi condizioni di salute. Questo decreto ha però previsto anche la reintroduzione in bolletta dei cosiddetti oneri di sistema sull’energia elettrica, che nel prossimo semestre rappresenteranno il 12,7% della spesa totale per i contratti in regime di tutela. Le bollette della luce, insomma, diminuiranno un po’ meno di quello che avrebbero potuto.

Ma perché le bollette scendono? Tornando all’andamento dei mercati energetici, l’Arera spiega che nel trimestre appena passato c’è stato un “deciso calo” delle quotazioni del gas all’ingrosso, per diversi fattori: una domanda europea in riduzione (-13% nel 2022 rispetto al 2021), una ripresa contenuta della domanda asiatica di gnl, la ripresa operatività o nuovi terminali di liquefazione negli Stati Uniti e di rigassificazione in Europa. I prodotti energetici, com’era ampiamente atteso e fisiologico, hanno seguito la scia in discesa del prezzo del gas. Le temperature miti dell’inverno 2022-2023, aggiungono dall’autorità, hanno favorito un limitato utilizzo degli stoccaggi europei (a metà marzo ancora pieni al 57% circa della loro capacità) e i prezzi a termine indicano condizioni meno tese per l’equilibrio di domanda e offerta del gas nel secondo trimestre del 2023.

In questo quadro, anche le quotazioni a termine dell’energia elettrica si sono mosse verso il ribasso, dopo i forti cali già registrati. Già nel primo trimestre 2023, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’elettricità (Pun) infatti è risultato in calo del 36% circa rispetto al quarto trimestre 2022. “Siamo in un passaggio nuovo e per un verso ancora delicato di questa lunghissima crisi – ha commentato Stefano Besseghini, presidente di Arera – e i prezzi all’ingrosso del gas evidenziano un mercato che ha preso sul serio lo sforzo europeo di diversificazione e di consolidamento delle infrastrutture”.

“I segnali – ha aggiunto – li vediamo velocemente trasferiti anche ai consumatori finali, anche grazie a un impianto regolatorio che funziona. Non dobbiamo però perdere la focalizzazione sugli impegni presi e sull’implementazione delle scelte fatte”. 

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