Cambio di proprietà per le raffinerie Isab di Priolo, nell’area industriale del siracusano. A tre mesi dalla firma dell’agreement tra la russa Lukoil, che attraverso la svizzera Litasco controlla le raffinerie siciliane, e la società cipriota Green Oil (Goi) Energy è stato annunciato il closing dell’operazione che vale, secondo alcune fonti vicine al dossier, un miliardo e mezzo di euro.

L’acquisizione di Isab da parte di Goi rappresenta una “pietra miliare, in quanto segna l’inizio di una nuova era per la raffineria“, afferma Michael Bobrov, ceo di Goi Energy.

Green Oil Energy è guidata da Michael Bobrov ed è a sua volta azionista di maggioranza di Bazan Group, uno dei più grandi e complessi gruppi energetici in Israele, che gestisce il più grande impianto integrato di raffinazione e petrolchimico del Paese. In questa operazione l’azienda cipriota ha al suo fianco Trafigura, uno dei maggiori commercianti indipendenti di petrolio e prodotti petroliferi al mondo.

In un comunicato Goi fa sapere che, “attraverso sinergie strategiche con partner industriali come Trafigura, punta a trasformare la raffineria di Priolo in uno degli hub energetici più rilevanti d’Europa“. In questo contesto, Isab e Trafigura, uno dei maggiori trader indipendenti di petrolio e prodotti petroliferi al mondo, hanno firmato accordi commerciali a lungo termine, che garantiranno la continuità nella fornitura di materie prime e nell’acquisto di prodotti finiti.
La firma del closing arriva dopo che l’operazione ha ricevuto l’autorizzazione della presidenza del consiglio dei ministri, in virtù della normativa sul golden power. Con il perfezionamento dell’acquisizione di Isab, Goi Energy ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione nelle persone del presidente Angelo Taraborelli, del vicepresidente Michael Bobrov e dei consiglieri Ioannis Psichogios e Massimo Nicolazzi.
Il sito industriale di Isab, nel comune di Priolo Gargallo è costituito da tre strutture produttive interconnesse e combina impianti di raffinazione, gassificazione e cogenerazione di energia elettrica.
Il closing per l’acquisizione della raffineria di Priolo arriva al termine di un “percorso lungo – aggiunge Bobrov – ma ricco di successi, ottenuto grazie al dialogo costante e alla stretta collaborazione con il governo italiano e le autorità competenti, a cui siamo molto grati. Ora non vediamo l’ora di condividere la nostra visione con i dipendenti di Isab, le parti sociali e le comunità locali, e di unire le forze e lavorare a stretto contatto per assicurare che questo nuovo capitolo sia segnato dal successo per tutti gli stakeholder coinvolti“. 

“Si prospetta un futuro incerto per l’area industriale di Siracusa”. L’allarme viene lanciato dai segretari generali di Filctem, Femca e Uiltec Siracusa, Amato, Tripoli e Bottaro.

“Da anni assistiamo ad un disimpegno dei soggetti interessati a tutelare un asset fondamentale dell’economia siracusana – affermano i tre sindacalisti -. Pare che l’obiettivo di garantire lo sviluppo e l’occupazione siracusana attraverso strategie appropriate e studiate appartenga al passato. L’atteggiamento delle aziende non sia determinato nel programmare il futuro. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a tante dismissioni e pochi investimenti. È arrivato il momento di chiamare al confronto Confindustria e le aziende dell’area industriale per un focus sull’assetto futuro e sui temi della sicurezza e degli appalti, e sulla occupazione in genere”.

In merito ad Isab ed alla luce del passaggio alla Goi Energ, Amato, Tripoli e Bottaro, recriminano “Il mancato coinvolgimento da parte del Governo sui dettagli della vendita, soprattutto perché ogni azione che possa apportare vantaggi per l’economia del territorio è sempre accolta positivamente ma sarebbe stato auspicabile comprendere quali i piani futuri e gli investimenti programmati per la più grande raffineria italiana soprattutto nell’ottica della transizione energetica. A tal fine le segreterie hanno chiesto un incontro ufficiale all’amministratore delegato, ritenendo utile tornare al Mimit per affrontare integralmente la questione”.

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