L’ASP di Siracusa è risultata prima in Sicilia nel 2021 su tre dei quattro obiettivi del monitoraggio AGENAS, per conto del Ministero della Salute, per la valutazione delle performance del sistema sanitario in Sicilia. E nel quarto si pone al quarto posto con un risultato nella media regionale.
Prima tra tutte le Aziende sanitarie siciliane, l’Asp di Siracusa si è classificata nell’infarto miocardico
acuto trattato tempestivamente con angioplastica coronarica, nella tempestività di esecuzione di intervento chirurgico a seguito di frattura del collo del femore nell’anziano, nella degenza post
operatoria inferiore a tre giorni negli interventi di colecistectomia laparoscopica in regime ordinario. Al
quarto posto e nella media regionale, si è attestata nel numero di parti con taglio cesareo.

“Da diversi anni quattro regioni italiane tra cui la nostra Sicilia – commenta con soddisfazione il
direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra assieme al direttore sanitario
Aziendale Salvatore Madonia – vengono monitorate dall’Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari
Regionali, ente pubblico sorvegliato dal Ministero della Salute, attraverso quattro indicatori principali
oggetto del monitoraggio che riguardano obiettivi di salute pubblica molto rilevanti e negli anni Agenas
ha fissato l’asticella minima di risultato sempre più in alto, per stimolare il raggiungimento di
performance di eccellenza sanitaria da parte delle nostre Aziende sanitarie. Oltre a superare ogni
previsto e difficile obiettivo, siamo i primi in Sicilia per il 2021 su tre dei quattro obiettivi di salute, e nel
quarto comunque nella media regionale, nonostante le enormi difficoltà create dalla pandemia e le
problematiche secondarie alla carenza di reperimento su tutto il territorio nazionale di medici ed
infermieri in particolar modo per l’area emergenziale. Questo encomiabile risultato per la provincia di
Siracusa è frutto dei percorsi costantemente sostenuti dalla Presidenza della Regione e dall’Assessorato
della Salute e della professionalità, della competenza e del lavoro di squadra di tutto il personale
aziendale nei confronti del quale va il riconoscimento e la gratitudine della Direzione strategica
aziendale per avere determinato per la provincia di Siracusa una posizione di eccellenza nel panorama
sanitario siciliano. Va evidenziato anche lo spirito di abnegazione del personale sanitario che, oltre alla
professionalità, ha garantito la presenza anche oltre l’ordinario orario di servizio per superare le carenze
ormai note con l’unico obiettivo di rispondere sempre adeguatamente ai bisogni sanitari della
popolazione”.
“Nonostante la significativa carenza di personale sanitario che caratterizza da tempo l’Area
dell’Emergenza dell’Azienda – commenta il direttore del Dipartimento dell’Emergenza Marco
Contarini – evidenziatasi già in era pre Covid e drammaticamente manifestatasi in questi ultimi anni
con la pandemia, si è raggiunto non solo l’obiettivo virtuoso proposto dall’Agenas, riguardo il
trattamento rapido ed efficace del 96,88 per cento dei pazienti colti da infarto miocardico acuto, ma si è ottenuto il risultato migliore di tutta la Sicilia. E questo conferma ancora una volta il prestigio della Rete
delle emergenze coronariche nella provincia di Siracusa”.
“I dati Agenas per il 2021 mostrano che l’Asp di Siracusa è al primo posto con una percentuale del
96,48% di cittadini dimessi entro 48 ore dal giorno dell’intervento di colecistectomia laparoscopica –
commenta il direttore del Dipartimento dell’Area Chirurgica Giovanni Trombatore -. La
colecistectomia laparoscopica rappresenta oggi il Gold Standard per il trattamento della calcolosi della
colecisti e delle colecistiti che nel 95% dei casi sono associate alla presenza di calcoli. I vantaggi
dell’approccio laparoscopico riguardano la ridotta invasività della tecnica che consente di eseguire
l’intervento con 3-4 minime cicatrici, la rapidità dei tempi di esecuzione dell’intervento e soprattutto il
rapido recupero clinico con mobilizzazione e ripresa dell’alimentazione già nella prima giornata post
operatoria. La mancanza di una deturpante e dolorosa cicatrice rende agevole e rapido il ritorno alla
normale attività. Nella colecistectomia open, statisticamente, la dimissione avveniva tra la terza e la
quinta giornata post operatoria. Per valutare il miglioramento della performance è stato determinato
l’indicatore degenza post operatoria inferiore a 3 giorni dall’intervento. Tale indicatore è stato assegnato
come indice di valutazione delle prestazioni chirurgiche nel trattamento della calcolosi della colecisti
rese da tutte le Unità Operative di Chirurgia”.
“È il risultato della convergenza di più fattori – commenta il direttore sanitario Salvatore Madonia
-. In primo luogo la presenza di ottimi professionisti chirurghi in tutti i reparti di Chirurgia degli
ospedali di questa Azienda, poi il modello organizzativo fortemente voluto e sostenuto dalla Direzione
Generale e Sanitaria e, non ultimo, la disponibilità di strumentazioni valide e fondamentali per
raggiungere tali obiettivi”.
“Nel trattamento delle fratture del collo del femore – prosegue il direttore del Dipartimento Area
Chirurgica Giovanni Trombatore – è ampiamente dimostrato che i risultati migliori si ottengono con
la terapia chirurgica. I dati scientifici dimostrano che tanto più precocemente si interviene nel
trattamento di tali fratture migliori sono i risultati, soprattutto nei pazienti anziani. Per dare ai cittadini
una migliore qualità di prestazione è stato individuato un indicatore che valuta la percentuale di fratture
del collo del femore negli over 65, entro 48 ore dal ricovero. I dati del 2021 pubblicati dall’Agenas
mostrano che i reparti di Ortopedia e Traumatologia degli ospedali della provincia di Siracusa hanno
fatto raggiungere all’Azienda il primo posto tra le ASP Siciliane con una percentuale del 95,76%”.

“Per i parti cesarei – interviene il direttore del Dipartimento Materno Infantile Antonino Bucolo
– la provincia aretusea si attesta al quarto posto con la ragguardevole percentuale del 24,78% nella
classifica regionale. I parti cesarei son stati sempre la spina nel fianco dell’appropriatezza sanitaria
nonostante si sia registrata negli ultimi anni una importante frenata. Nella nostra provincia grazie alla
consapevolezza ed al senso di appartenenza di tutti gli operatori sanitari, con la ben nota carenza di
organico per la difficoltà di reperimento a livello nazionale, con volumi di attività superiori a mille,
siamo in linea con quanto stabilito dal Dm 70 del 2015 che fissa al 25% la quota massima di cesarei
primari. I dati del 2021 pongono l’Azienda nella media regionale e confermano come gli interventi di
promozione dell’appropriatezza clinico-organizzativa debbano proseguire al fine di rientrare sempre più
al tetto prefissato e non superare valori medi superiori agli standard. La promozione dei parti vaginali
eseguiti in donne che hanno partorito con taglio cesareo, indicatore della qualità dell’assistenza offerta
alle donne, dal momento che le linee guida internazionali non escludono il parto naturale, in assenza di
particolari condizioni di rischio, si mantiene ancora bassa e con un incremento continuo nel tempo
anche nella nostra provincia”.

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