La produzione dei limoni in Italia – e in particolare in Sicilia – è diminuita drasticamente nel corso degli ultimi decenni. Secondo le ultime stime, infatti, nel nostro Paese la superficie agricola destinata alla coltivazione del cosiddetto “oro giallo” è diminuita del 45%, con una diminuzione della produzione che è calata del 41%.

A determinare questo crollo netto, tra le maggiori cause, è il “mal secco” (Phoma tracheiphila), una patologia fungina che colpisce tutti gli agrumi, in particolare i limoni.

Una sventura per la Sicilia, Regione che detiene quasi il 90% della produzione nazionale di questo pregiato agrume. Nell’Isola la coltivazione di questo agrume è diffusa particolarmente nelle zone di Bagheria (Palermo), Scordia (Catania) e nella provincia di Siracusa e rappresenta una delle principali fonti economiche della Sicilia.

Oltre al “mal secco”, un’altra seria minaccia alla produzione dei limoni in Sicilia è rappresentata anche dal clima “impazzito” di queste settimane. A causa delle alte temperature, infatti, i limoni nell’Isola sono fioriti in anticipo.

Raramente in Sicilia, infatti, sono stati toccati oltre 20 gradi nei mesi di dicembre e gennaio. Una situazione determinata dal repentino cambiamento climatico che sta causando effetti sempre più drammatici alle nostre latitudini.

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