In Italia non ci saranno più lockdown. Questa la direzione presa dal Governo. Il premier Draghi, in apertura del Consiglio dei Ministri di ieri, 2 febbraio, ha dichiarato di volere un’Italia sempre più aperta. Si inizia dalla scuola, dalle nuove decisioni prese in armonia con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

La Lega rema contro, scegliendo di non votare per le nuove regole relative alla quarantena per le scuole, che dividono i soggetti vaccinati e non vaccinati. Non sono d’accoro e hanno dichiarato che si tratta di discriminazione, ma nella conferenza stampa a seguito del Consiglio dei Ministri Speranza e Bianchi hanno ribadito con forza che non si può parlare di discriminazione.

Un’altra novità, che va verso l’apertura di tutta Italia, è quella relativa alle nuove regole relative alle zone rosse. Sulle modalità di colorazione delle zone nessun cambiamento, al momento almeno, ma cambiano le regole per il lockdown. Fino a questo momento, infatti, se una regione finiva in zona rossa tutti, compresi i vaccinati, finivano in lockdown, ora non più.

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La situazione epidemiologica in Italia va migliorando e, come nel resto d’Europa, le restrizioni iniziano a essere ridotte. La direzione è quella che va verso una graduale riapertura. Appare chiaro: fin dal principio del nuovo Consiglio dei Ministri, Mario Draghi ha dichiarato di volere un’Italia sempre più aperta, “soprattutto per i nostri ragazzi”. Con quest’ultima considerazione si sono aperti i dibattiti sulla scuola e la scelta di mandare in quarantena, e quindi in dad, solo gli studenti non vaccinati.

La differenza tra vaccinati e non vaccinati, tanto a scuola quanto fuori, inizia a diventare il metodo ufficiale per tornare alla normalità. L’invito a vaccinarsi viene promosso, ancora una volta, come unico metodo, insieme all’immunizzazione da guarigione, per uscire dalla crisi sanitaria e dalla pandemia.

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Nelle prossime settimane andremo avanti su questo percorso di riapertura”, ha dichiarato Draghi.

Sono i dati di decrescita della pandemia, e quindi l’alto numero di persone immunizzate (91% della popolazione) a renderlo possibile”, fa sapere Speranza.

Altro esempio di semplificazione è la decisione presa in merito alla durata del green pass. Il Governo ha deciso, infatti, di prorogare la validità del green pass per i vaccinati con tre dosi. Chi ha il booster, quindi, avrà una certificazione verde di durata illimitata. Anche se, ovviamente, si potrà valutare un’eventuale modifica nel momento in cui si deciderà se servirà o meno la quarta dose (magari come richiamo annuale, seguendo l’esempio del vaccino anti-influenzale).

Riassumendo, il green pass illimitato sarà disponibile per:

  • chi è guarito dal Covid-19 e ha almeno due dosi di vaccino;
  • chi ha completato il ciclo di vaccinazione, compresa la terza dose di richiamo (booster).
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