Nei giorni 28 e 29 agosto 2018 i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del Comando Subacquei ed Incursori (COMSUBIN) della Marina Militare, in servizio presso il Nucleo S.D.A.I. di Augusta (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), distaccati presso il Comando Marittimo Sicilia, hanno condotto un intervento d’urgenza in località scogliera di Catania, al fine di rimuovere 5 pericolosi ordigni esplosivi. La Prefettura di Catania, informata dalla locale Capitaneria di Porto del ritrovamento di potenziali ordigni esplosivi, aveva richiesto un intervento di bonifica d’urgenza al Gruppo Operativo Subacquei, al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza delle aree dove erano stati rinvenuti tali manufatti. Tale attività è stata effettuata grazie alla segnalazione di un bagnante che ha visto, a 40 cm di profondità ed a pochissima distanza da uno stabilimento balneare, degli oggetti la cui forma poteva essere ricondotta a quella di un proiettile. Le operazioni condotte dai palombari della Marina hanno permesso di individuare e rimuovere quattro proiettili medio calibro ed una bomba a mano italiana tipo “SRCM”, che giacevano inesplosi da oltre 70 anni in quelle acque. Gli ordigni sono stati quindi rimorchiati in una zona, individuata dall’Autorità Marittima, dove sono stati distrutti secondo le consolidate tecniche tese a preservare l’ecosistema marino, ripristinando così le condizioni di sicurezza della località balneare catanese in questi giorni molto affollata di turisti. Al termine dell’operazione il tenente di vascello Marco Presti, Comandante del Nucleo S.D.A.I. di Augusta, ha dichiarato: “Mi preme raccomandare alle persone in vacanza al mare, che dovessero imbattersi in manufatti con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, perché potrebbero essere molto pericolosi. Quello che è doveroso fare è denunciarne immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, affinché possa essere richiesto il nostro intervento”. Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità, svolti anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione. Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e distrutto un totale di 22.000 ordigni esplosivi residuati bellici, mentre dal 1 gennaio 2018 ne hanno già neutralizzati 23.811 dai mari, fiumi e laghi italiani, senza contare i 33.570 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi rimossi e distrutti. Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto (soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi) ed a favore della collettività. Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze. Navigazione articoli Amministrazione incontra Riscossione Sicilia IL PRESIDENTE DI UNICOOP DANIEL AMATO LANCIA LA RICHIESTA PER UNA CABINA DI REGIA PERMANENTE SULLE PROBLEMATICHE DEI SERVIZI SOCIALI