Chiamano tutto il territorio ibleo alla mobilitazione per sabato 19 giugno 2021 alle ore 10:00 in Contrada Bosco di Sopra a Canicattini Bagni, gli Amministratori dei Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa, dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei” e le Associazioni Ambientaliste, dopo le rimostranze al parere favorevole dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale, compresa la Valutazione di Incidenza Ambientale, del mega progetto di impianto fotovoltaico industriale a terra della potenza nominale di 67,421 MWp, su un terreno agricolo di oltre 100 ettari, in località Cavadonna, ed un cavidotto di collegamento di 10 km, con 67 cabine inverter, sino in Contrada “Case Sant’Alfano”, nei Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa, lungo la “Maremonti”, alle porte del centro abitato canicattinese. «Insieme, uniti alle Istituzioni interessate, i Comuni di Canicattini Bagni, Noto e Siracusa, all’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei”, alle Associazioni ambientaliste, alle realtà associative e produttive e alle Comunità dei territori del “Cavadonna”, sugli Iblei – affermano i promotori della mobilitazione – manifestiamo la contrarietà, non alla produzione di energia pulita e alternativa come quella solare per le nostre abitazioni e per le imprese, ma alla costruzione di mega impianti fotovoltaici industriali a terra . Il progetto – aggiungono – nonostante le criticità tecniche, culturali, archeologiche e ambientali rappresentate lo scorso anno, in piena emergenza pandemica, dai Comuni interessati, attraverso atti, relazioni e documenti unitari delle rispettive Giunte e Consigli Comunali, e da tutte le Associazioni ambientaliste, ha avuto il parere favorevole della Soprintendenza e della Regione Siciliana, eludendo di fatto la volontà delle Comunità a dare un futuro ai propri territori“ Navigazione articoli Il parcheggio Molo Sant’Antonio torna a pagamento. L’Osa è contraria: “Il Comune torni sui suoi passi” Mobilitazione contro impianto fotovoltaico. Marco Mastriani: “La Regione revochi le autorizzazioni”