Basta ai centri di accoglienza nell’intero territorio di Melilli (comprese dunque le frazioni di Città Giardino e Villasmundo). Dopo la mozione approvata venerdì in seconda convocazione dalla maggioranza (Sorbello, Sbona, Marchese, Pierfrancesco Scollo, Caruso, Magnano, Ribera, Russo, Didato e Midolo), del Consiglio comunale, restano però le tensioni e le polemiche. Il provvedimento non è piaciuto, infatti, alla minoranza (Cannella, Scibilia, Annino, La Rosa, Nuccio Scollo, Carta, Gigliuto, Castro, Giampapa), perché giudicato ambiguo. Stoppa il proliferare delle strutture (chiedendo anche la chiusura delle due esistenti) a Città Giardino, ma non si esprime sull’eventuale possibilità che sorgano centri per minori non accompagnati in strutture di seconda accoglienza tipo quelle già esistenti a Melilli.

Una battaglia vinta a metà dunque quella della minoranza, compatta nel sostenere l’importanza di non autorizzare l’apertura di nuovi centri su tutto il territorio comunale. Giuseppe Corradino, delegato amministrativo di Città Giardino, è stato tra coloro i quali si sono battuti con maggior veemenza al fianco dei residenti. << Era chiaro che la gente non voleva altri centri e – dice Corradino – ha manifestato il suo disagio occupando i locali della delegazione amministrativa ed elaborando un documento indirizzato al prefetto per esprimere il proprio disagio e la propria preoccupazione. Il consiglio comunale però, votando il documento della maggioranza, potrebbe lasciare aperta qualche possibilità per i centri di seconda accoglienza e questo comunque mi preoccupa>>. Corradino continua chiarendo il suo pensiero sul ruolo che occupa a Città Giardino: <<Nonostante sia stato nominato direttamente dal sindaco, sono un cittadino di questa frazione. Ciò significa che, se anche Giuseppe Cannata e i consiglieri che appoggiano la sua Giunta si fossero schierati per il sì, io sarei andato dritto per la mia strada, non cambiando la mia posizione. Questo per dire che, a prescindere da tutto, mi sarei sempre schierato con la mia comunità. E quindi, quando l’amministrazione comunale ci ha sostenuto, passo dopo passo, con assoluta disponibilità della giunta e dei consiglieri, oltre che del primo cittadino, mi sono, personalmente, sentito più fiero del ruolo ricoperto>>.

In prima linea nella battaglia contro i centri di accoglienza anche Tommaso Cannella, che si è battuto con grande determinazione perché fosse approvato, in consiglio comunale, l’emendamento della minoranza (che chiedeva appunto di non autorizzare l’apertura di altre strutture di ogni genere, ordine e grado a Melilli, Città Giardino e Villasmundo), bocciato dallo schieramento opposto. Luca Scibilia ha evidenziato invece la posizione “ambigua” di Salvo Midolo, consigliere comunale di Città Giardino, eletto nelle file del Pd. <<E’ stato l’unico della maggioranza presente nelle assemblee tenute sul posto per spiegare la nostra posizione alla gente ma – spiega Scibilia – nei momenti più importanti non c’è stato. Mi riferisco alla conferenza dei capigruppo, in seno alla quale si è deciso a maggioranza di convocare il consiglio comunale del 6 ottobre a Melilli e non a Città Giardino e al fatto che ha votato il documento della maggioranza quando, almeno in questo caso, con un pizzico di buon senso, avrebbe potuto schierarsi dalla nostra parte. Forse non ha avuto coraggio>>. Anche il presidente provinciale della sezione Attività portuali della Confcommercio, Francesco Diana ha lottato al fianco dei residenti di Città Giardino.

«A tutti noi – dicono Corradino, Scibilia e Cannella – conforta il fatto che la Giunta, con delibera n. 202 del 20 settembre 2016, ha precisato che nel territorio di Melilli non possano essere autorizzate strutture di nessun genere, ordine e grado>>.

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