Nuovi aumenti per i tassi dei mutui: era previsto il nuovo rialzo dei tassi di riferimento dello 0,50%, annunciato dal Consiglio direttivo della Bce (Banca Centrale Europea) a partire già dall’8 febbraio 2023. Ecco le novità annunciate e cosa cambia già dai prossimi giorni, come pubblicato dal quotidiano online, QdS. Nella seduta del 2 febbraio, la Bce ha deciso di innalzare di 50 punti base i 3 tassi d’interesse di riferimento. Si tratta del quinto rialzo consecutivo, una scelta intrapresa al fine di contrastare l’inflazione sempre più alta dell’Eurozona. Non è di certo una sorpresa, però: già lo scorso dicembre, infatti, si era parlato di questa possibilità. Il nuovo ritocco porta i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi alla Banca Centrale rispettivamente al 3%, al 3,25% e al 2,5% dal prossimo 8 febbraio. L’Eurotower, tra l’altro, anticipa anche un potenziale rialzo di altri 50 punti base nella prossima riunione di politica monetaria, prevista per marzo 2023. L’obiettivo è riportare l’inflazione al 2% nel medio termine. mutui “Una stangata! Considerando l’importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 50 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull’Euribor, a un aumento della rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 36 euro al mese. Una mazzata annua pari a 432 euro”. Questo è il commento del presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, in una nota sugli aumenti previsti per i tassi dei mutui. Per Dona si tratta di “Un rincaro che, nel caso di piano di ammortamento alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che ovviamente cala man mano che il mutuo si avvicina alla fine e si paga quasi soltanto la quota capitale”. Del potenziale impatto dell’aumento del tasso dei mutui sull’attività delle imprese ha parlato anche Confesercenti, stimando un aumento di costi che potrebbe raggiungere i 9 miliardi di euro nei prossimi 3 anni. ”L’aumento dei tassi di interesse annunciato dalla Bce rischia di pesare come un macigno sui conti delle imprese italiane, già provate da pandemia, inflazione e caro energia”, dichiara in una nota Confesercenti. Queste cifre, osserva Confesercenti, ”vanno ad aggravare ulteriormente il quadro attuale che vede una decisa frenata della ripresa dei consumi, con gravi conseguenze sulle prospettive di crescita del Paese”. ”In questa fase così delicata – conclude Confesercenti – è indispensabile agire con politiche economiche espansive e di sostegno al potere d’acquisto e ai consumi”. Tra i provvedimenti possibili che secondo Confesercenti potrebbero aiutare in questa situazione di crisi generale ci sarebbero la detassazione degli aumenti retributivi e la diminuzione generale e consistente della pressione fiscale. Con l’aumento del tasso dei mutui, conviene il tasso fisso o variabile? Secondo i report e le stime riportate, un mutuo medio a tasso variabile sottoscritto lo scorso anno potrebbe subire un aumento di quasi 35 euro nei prossimi mesi. Un aumento che potrebbe arrivare a +197 euro nel giro di un anno. Ciò potrebbe essere un problema e un fattore che potrebbe spingere a puntare più sui mutui a tasso fisso, in attesa della stabilizzazione della situazione e alla “frenata” dell’inflazione. Navigazione articoli Pachino. Aula Consiliare occupata per protesta: “Sanità al collasso nel sud-est Siciliano“ Giornata Mondiale del Malato, le iniziative dell’Arcidiocesi di Siracusa