Nel 2023, l’attività economica in Sicilia è cresciuta dello 0,7%, ma a ritmi più bassi rispetto all’anno precedente e al PIL italiano. Dopo segnali di ripresa nel primo trimestre, la crescita si è attenuata nei mesi successivi, e le prospettive per l’anno in corso rimangono, comunque, modeste. Le imprese Il valore aggiunto è diminuito nell’agricoltura e nell’industria, rallentato nelle costruzioni e nei servizi. L’agricoltura ha sofferto per le anomalie climatiche, mentre l’industria è stata frenata dalla debole congiuntura e dall’elevato costo del credito, sebbene la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sia aumentata. Le esportazioni sono calate sia per i prodotti petroliferi che per altri comparti. L’edilizia ha beneficiato degli incentivi fiscali e della domanda pubblica, mantenendosi su livelli elevati. I consumi deboli hanno influenzato i servizi privati, sostenuti comunque dal turismo e dai trasporti. Nonostante il rallentamento, molte imprese hanno ottenuto risultati positivi, accumulando disponibilità liquide a livelli storici. I finanziamenti al settore produttivo sono diminuiti, influenzati dalla riduzione della domanda e dalla cautela delle banche. Il mercato del lavoro L’occupazione è cresciuta più intensamente rispetto all’anno precedente, con un aumento significativo dei lavoratori dipendenti, soprattutto a tempo indeterminato, superando i livelli del 2019. Il tasso di occupazione è aumentato particolarmente tra i 25-34 anni, mentre è calata l’incidenza dei giovani NEET (15-34 anni). Anche il tasso di attività è aumentato nel 2023. Tuttavia, il previsto calo demografico potrebbe influenzare negativamente l’offerta di lavoro nel prossimo ventennio, un effetto che potrebbe essere parzialmente compensato da una maggiore partecipazione femminile, attualmente bassa in Sicilia. Navigazione articoli Meteo, in arrivo il weekend più caldo dell’anno: previste punte di 44 gradi Priolo Gargallo, nuovi parcheggi e sistemazione marciapiedi