Altera Domus presenta una nuova mostra collettiva: 18 gli artisti internazionali che si confrontano con il mito di Narciso. E lo fanno a Noto, fino all’8 gennaio 2023 Dal 29 ottobre all’8 gennaio 2023, Galleria Palazzo Nicolaci ospita la mostra collettiva “Narcissus self – portrait”, realizzata in collaborazione con
l’assessorato alla Cultura del Comune di Noto. La rassegna è curata da Paoletta Ruffino, presidente di Altera Domus, e Federico Poletti, già a Noto per curare la personale dell’artista italo-argentino, Mariano Franzetti.
Sono 18 gli artisti internazionali che si misurano con il mito ovidiano di Narciso. Lo fanno attraverso lo specchio dell’arte e della propria anima, con una inedita giustapposizione ritrattistica che restituisce il riflesso di un mito tra i più rappresentati in arte per esprime la bellezza archetipica, ideale, straniante, ambigua, androgina, trasgressiva, talvolta nascosta dietro opere dissonanti o autocelebrativa del sé per indagare le emozioni.
“Narciso – dice il curatore Federico Poletti – è uno dei miti che ha stregato e influenza generazioni di artisti, letterati, filosofi fino ad arrivare alla moderna psicoanalisi. Proprio la bellezza del giovane Narciso è al centro di numerose opere d’arte, che talvolta si intrecciano alla storia della ninfa Eco.
Tutti esempi paradigmatici della natura umana in continua lotta con sé stessa, tra culto dell’ego e ricerca dell’altro. Lo stesso termine “narcisismo” è diventato sinonimo di vanità ed eccesso di amor proprio, che può arrivare a forme patologiche, tanto che i terapeuti parlano di “Disturbo Narcisistico di Personalità”. E in un’epoca dove i social media creano tutti i giorni nuovi Narcisi digitali, questo tema può arricchirsi di nuovi spunti tramite le opere di artisti contemporanei che talvolta dialogano con quelli del passato. Su questo prolifico filone, questa mostra innesca una riflessione invitando artisti e creativi da diversi ambiti per esplorare nuove visioni e letture di questo mito legato alla ricerca di se stessi, tra ricerca di un’identità a volte perduta, culto dell’Io e (in)capacità di amarsi”.
Riflettono sul tema ed espongono a Noto gli artisti Salvatore Alessi, Jacopo Ascari, Christian Boaro, Luigi Citarrella, Gianni Fava, Mariano Franzetti, Simone Geraci, Massimo Lagrotteria, Giovanni Longo, Pietro Lucerni, Giuseppe Mazza, Giuseppe Mazzaferro, Oreste Monaco, Hannu Palosuo, Saso Pippia, Maurizio Pometti, Gianmarco Pulimeni e Zeroottouno.
“L’attenzione dello spettatore – spiega Paoletta Ruffino, presidente di Altera Domus e curatrice della mostra – si concentra immediatamente sul senso morale del messaggio contenuto nell’opera, che diventa chiave per la comprensione di quest’epoca in cui è la bruttezza del mondo a dare una mano alla bellezza dell’arte, medium di un racconto personale, diversamente declinato, dal forte valore simbolico che trascende ogni identificazione e significazione, e diventa riflesso di un vissuto.
Una corposa selezione di lavori, tra cui pitture, installazioni, fotografie, sculture e disegni pone il visitatore di fronte alla più profonda esaltazione della capacità inventiva e dell’individualismo artistico, capace di dipingere con intensità l’inestricabile natura umana, sempre più dominata dalla vanità non sempre intesa nelle sue accezioni negative, ma spesso matrice di creatività e tema ispiratore di libertà espressiva”.

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