All’ospedale Trigona di Noto, ieri mattina, sono stati consegnati dieci televisori donati dal Comune di Noto e tre ventilatori polmonari non invasivi donati dal Comune di Rosolini destinati al reparto Covid.
A riceverli, in Direzione sanitaria, il direttore generale dell’Asp di Siracusa Salvatore Lucio Ficarra, il direttore
sanitario dell’ospedale Avola-Noto Rosario Di Lorenzo e il responsabile del reparto Covid-19 del Trigona
l’infettivologo Carmelo Sapia. Presenti i sindaci di Noto Corrado Bonfanti e di Rosolini Giuseppe Incatasciato accompagnato dall’assessore alla Sanità Francesco Arangio.
“Un’altra bella giornata per la sanità aretusea – ha esordito il direttore generale Salvatore Lucio Ficarra – a conferma della grande collaborazione che c’è tra le amministrazioni comunali di Noto e di Rosolini e l’Azienda sanitaria. Un grande apprezzamento per i cittadini che si sono spesi per raggiungere un risultato importante: migliorare le attrezzature di un ospedale, il Trigona, che si è dimostrato necessario per il servizio dato in periodo di Covid e per quello che continuerà a dare. Noi, nonostante qualche detrattore pensi il contrario, siamo per il rilancio del Trigona di Noto che presto riavrà tutti i suoi reparti. Siamo sicuri, inoltre, che come da noi richiesto, l’assessore regionale della Salute Ruggero Razza darà l’ok al mantenimento dei posti Covid 19. Del resto il reparto allestito al Trigona, che oggi fortunatamente non ha nessun ricovero, non ha avuto nessun tipo di problema e non ci sono state lamentele. Contiamo, da qui alla fine dell’anno, di fare diventare Noto un punto centrale perché accoglierà reparti e specialità che non esistono in provincia oltre al Centro per il trattamento del Linfedema che non esiste da nessuna parte e saremo felici di partire per primi proprio da Noto”.
“Il dono di questa mattina – ha aggiunto il sindaco di Noto Corrado Bonfanti – è il frutto della raccolta fondi lanciata dal Comune di Noto ad inizio pandemia. Al di là del gesto, resta alta l’attenzione dell’intera città sulla struttura e sono qui per ringraziare il dottore Sapia per il lavoro svolto nel reparto Covid, ringrazio il manager Ficarra e il direttore sanitario Di Lorenzo. Cambierà, adesso, l’approccio alla sanità della zona sud della provincia. La maturità e l’esperienza accumulate in questo periodo ci fa pensare che il Trigona sarà strategicamente importante e siamo fiduciosi che avremo una sanità di qualità”. “E’ un gesto importante – ha aggiunto il sindaco di Rosolini Giuseppe Incatasciato – frutto di una corsa solidale di tutta la città e che adesso stiamo rappresentando noi amministratori. Ci piace sottolineare che due dei tre ventilatori polmonari sono stati donati da una benefattrice che ha voluto rimanere anonima. Desidero sottolineare l’importante collaborazione e attenzione che la comunità rosolinese ha avuto in questo periodo di grande emergenza da parte dell’Azienda sanitaria ed in particolare dal Distretto sanitario di Noto”.
“Un gesto come quello della comunità di Rosolini, a cui io appartengo – ha detto il direttore sanitario Rosario Di Lorenzo – conferma che l’ospedale di Noto rappresenta tutta la collettività della zona sud. Grazie dunque, a chi ha inteso fare questo gesto, rimarcando un rapporto molto stretto ed importante che sarà mantenuto anche in futuro. Ringrazio anche il sindaco di Noto e i suoi concittadini: mai è mancata la vicinanza della comunità netina in questi giorni di pandemia. Il reparto ha funzionato e ha portato grandi risultati, tutti i reparti hanno proseguito. Il gesto della comunità netina rinsalda la fiducia nella nostra struttura”.

“E’ doveroso ringraziare il sindaco di Rosolini – ha aggiunto l’infettivologo Camelo Sapia direttore del reparto Covid 19 del Trigona – pe la vicinanza dimostrata. E’ indubbiamente un atto importante, qualora ci fossero pazienti che ne dovessero avere bisogno, possiamo dire, in questo momento, di essere altamente attrezzati. Ringrazio anche il sindaco di Noto, perché dal primo giorno dell’apertura del reparto al Trigona ci è stato vicino, sostenendoci ogni giorno. I miei collaboratori non si sono mai lamentati di carenze di presidi perché abbiamo sentito la vicinanza della comunità che è stata sempre presente”.

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