Ammonta a oltre due milioni di euro la cifra che arriverà in Sicilia per la realizzazione di impianti di video-sorveglianza pubblici al servizio degli enti locali. Il dato è ricavato dalla graduatoria definitiva pubblicata dal ministero degli Interni relativa al bando varato a fine dicembre dello scorso anno con un decreto firmato dal ministro, Matteo Piantedosi. Nel complesso sono 16 i Comuni dell’isola che riceveranno i finanziamenti, con l’impegno a compartecipare nella realizzazione degli interventi che puntano ad aumentare il controllo del territorio e, di conseguenza, il senso di sicurezza dei cittadini. A percepire la somma più elevata – 250mila euro – sarà Bagheria, in provincia di Palermo. Subito dopo viene Ferla, dove arriveranno 233.700 euro. Terzo Comune per importo assegnato è Siracusa, con poco più di 176mila euro.

La graduatoria è stata stilata tenendo conto di una serie di fattori, compreso il numero degli abitanti residenti ma anche l’indice di delittuosità, riferito ai reati comuni commessi nell’anno precedente e calcolato su 100mila abitanti.

Al primo posto tra i Comuni siciliani che riceveranno le risorse per comprare le telecamere c’è Isola delle Femmine, con un indice di delittuosità è di 5.428; nel centro del Palermitano che si affaccia sul mar Tirreno arriveranno 157.760 euro. Sempre in provincia di Palermo a ottenere il finanziamento sono stati Cinisi (124.751 euro), Capaci (126.780 euro) e Cefalù (149.045 euro), Partinico (174.233), Blufi (171.500 euro), Torretta (85.295 euro) e Cefalà Diana (48.810 euro). Gli altri enti locali che sono riusciti a piazzarsi in posizione utile nella graduatoria nazionale sono Portopalo di Capo Passero (129.982 euro) e Palazzolo Acreide (135.537 euro), in provincia di Siracusa; i centri del Catanese Aci Castello (167.809 euro) e Riposto (132.366 euro) e infine nelle Eolie il Comune di Santa Maria Salina a cui sono stati assegnati 116.250 euro.

La Sicilia – così come le regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sardegna – ha usufruito di una quota di riserva così come previsto dall’articolo 7 bis del decreto legge 243 del 216 inerente gli interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno.

Tuttavia, scorrendo la graduatoria, risulta lampante come le risorse finanziarie per soddisfare le esigenze provenienti dall’intero territorio nazionale sarebbero dovute essere molte di più. Su 1.501 progetti presentati, infatti, soltanto 243 saranno quelli che riceveranno le somme necessarie all’installazione degli occhi elettronici. Per gli altri, non rimarrà altro da fare che attendere il prossimo bando o, per chi è tra i primi degli esclusi, sperare in qualche rinuncia da parte dei beneficiari.

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