È stato pubblicato dalla Regione siciliana l’elenco con la ripartizione dei contributi destinati ad enti, associazioni e fondazioni dell’Isola. L’importo del Furs (Fondo unico regionale per lo spettacolo) è di quasi quattro milioni e mezzo di euro che andranno ai più importanti enti presenti sul territorio siciliano, che abbiano sede legale in Sicilia da almeno tre anni e siano operanti nei settori della musica, del teatro e della danza. L’elenco, pubblicato dal dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo, è distinto in settore lirico, sinfonico e musicale, e anche in ambito di prosa e danza. In particolare, un milione di euro andrà alla Fondazione Teatro Massimo di Palermo; a seguire il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini“ di Catania, con quasi 700 mila euro, e la Fondazione Orchestra sinfonica siciliana di Palermo, con quasi mezzo milione di euro. Nella stessa categoria, tra gli altri, ancora, l’Ente Luglio musicale trapanese, e la Fondazione Orchestra jazz siciliana-The brass group di Palermo. Nel settore di prosa e danza, spicca l’associazione Teatro Biondo Stabile di Palermo, che riceverà quasi 200 mila euro, l’Istituto nazionale per il dramma antico (Inda), all’incirca sulla stessa cifra, e l’Ente autonomo regionale Teatro Vittorio Emanuele di Messina, con circa 150 mila euro di fondi da ricevere. La distribuzione della somma si è basata, per il 52%, dal punteggio raggiunto dagli enti, mentre il restante 48% è calcolato in base alla media delle entrate da bilancio 2021/2022. I fondi distribuiti rappresentano il 30% del totale presente Furs per l’anno 2023, più una ulteriore cifra, pari a quasi 2 milioni e mezzo di euro, sul capitolo di bilancio 473738, destinata per intero agli enti a partecipazione pubblica. Il restante 70% dei fondi Furs andranno invece, con provvedimento apposito e distinto, distribuiti a tutti i soggetti e organismi privati del settore della danza, della musica e del teatro. Finanziamenti fondamentali, per un settore che vive una forte crisi economica, senza per questo perdere in prestigio e importanza per la storia e la cultura siciliana. Il Furs nasce proprio per sostenere al meglio le tante realtà culturali siciliane, dalle più grandi alle più piccole. Alla base dell’istituzione del Furs, operativo dal 2015, proprio il riequilibrio della distribuzione dei contributi al teatro e allo spettacolo. Prima del 2015, infatti, oltre il 90% dei fondi destinati al settore venivano assorbiti dai teatri pubblici palermitani, catanesi e messinesi e dall’Orchestra sinfonica siciliana, con apposite voci nel bilancio della Regione, a prescindere dai risultati raggiunti, in termini di qualità e di quantità. Il Furs, proprio per raddrizzare la situazione e dare maggiore spazio anche ad enti più piccoli ma magari più attivi e produttivi, ha individuato una serie di parametri da rispettare e che permettono di raggiungere un punteggio finale in base al quale calcolare il contributo spettante. Innanzitutto, per quanto riguarda le associazioni concertistiche, queste vengono divise in tre fasce, in base al numero di concerti organizzati nel corso di un anno (rispettivamente 30 per la prima fascia, 10 per la seconda e 5 manifestazioni per la terza fascia nell’arco dei 12 mesi). Quindi, vengono valutati la storicità dell’associazione, il rapporto tra contributo richiesto e bilancio dell’ente, il flusso degli spettatori paganti, il numero delle manifestazioni svolte in location svantaggiate, e infine riceve un punteggio anche l’attività didattica svolta. Navigazione articoli L’attore augustano Luigi Tabita nominato direttore artistico del Mythos Troina Festival Teatro Massimo, martedì e mercoledì in scena “Misericordia”