Scambio elettorale politico/mafioso, estorsioni, detenzione di armi e stupefacenti, introduzione in carcere di dispositivi telefonici, sono solo alcuni dei capi di imputazione contestati alle 12 persone indagate (10 finite in carcere due ai domiciliari) dai Catabinieri, che hanno portato a termine l’operazione antimafia Asmundo ie confronti del clan Nardo. Dopo la recente operazione Agora, l’attività dell’organizzazione sarebbe ripresa con il solito modus operandi, minacciando, anche dall’interno degli istituti di pena – utilizzando illecitamente telefonini – chi si fosse rivolto alle forze dell’ordine, per denunciare un’estorsione o una minaccia subita, occultando armi ad alto potenziale offensivo, smerciando stupefacenti del tipo cocaina e marijuana e gestendo una florida piantagione composta da ben 731 piante.Sono stati sequestratie due fucili e una pistola e circa 11 kg tra marijuana e cocaina. L’attività di indagine ha consentito di ricostruire episodi di estorsione commessi dagli associati che, mediante minaccia e avvalendosi della forza di intimidazione, avrebbero costretto diversi imprenditori agricoli o esercenti commerciali a fornire somme di denaro o generi alimentari senza corrispettivo, pagare un servizio di “guardiania” per i propri terreni agricoli, sui quali sarebbero stati anche obbligati a tollerare il pascolo di capi di bestiame riconducibili agli associati, subire il “cavallo di ritorno” per la restituzione di escavatori ed altri mezzi oggetto di furto.Ci sarebbe stato anche uno scambio elettorale politico /mafioso con Pippo Sorbello, candidato sindaco delle scorse elezioni amministrative del 2022 a Melilli, che avrebbe accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno ad operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato. Navigazione articoli Rete elettrica, scoperti 19 allacci abusivi Lentini, Daspo ad un giocatore che ha colpito un arbitro di calcio a 5