Una partita complicata, sporca, dura, ma alla fine è l’Ortigia a prevalere, con il minimo scarto,
conquistando l’accesso alla finale dei Play-off per il 5° posto. I biancoverdi non ripetono la bella prestazione di Genova e soffrono un po’ la foga del Quinto, ma soprattutto sbagliano molto in attacco, come era già avvenuto in gara 1. Il primo parziale scorre lento e senza acuti, con l’Ortigia che spreca quattro superiorità e un rigore (Pellegrini para su Ciccio Condemi), mentre la difesa e un Tempesti monumentale fermano i tentativi dei liguri, capaci però di sbloccare il match con Figari, a pochi secondi dal termine. Nel secondo parziale, Panerai e Nora gelano gli oltre 200 tifosi della “Caldarella”, portando sul 3-0 il Quinto a cinque minuti dall’intervallo lungo. L’Ortigia reagisce e accorcia con Rossi da
posizione centrale e poi con Ferrero su rigore. Il terzo tempo si apre con la bellissima rete in girata di Napolitano al quale, poco più di un minuto dopo, si aggiunge il gol in superiorità di Vidovic. I biancoverdi prendono fiducia, lottano e conquistano altri due rigori: il primo è parato ancora da Pellegrini (su Rossi), il secondo è realizzato da Ferrero. La partita sembra indirizzata sul binario giusto, ma il quarto tempo è un thriller. Gli uomini di Piccardo difendono benissimo, ma nel finale, nel giro di 50 secondi, il Quinto pareggia con Guidi (a 2’54) e Nora (a 2’04). Il pubblico di casa continua a incitare i biancoverdi e, quando mancano 17 secondi alla sirena, Ferrero mette a segno la sua tripletta, finalizzando un’azione con l’uomo in più. Il Quinto si riversa in avanti e ci prova fino alla fine, ma la difesa dell’Ortigia si chiude. Finisce 6 a 5. Ora bisogna preparare gara 1 di finale contro il Telimar. Si gioca sabato pomeriggio a Siracusa.
A fine gara, Stefano Piccardo, allenatore dell’Ortigia, analizza la prestazione dei suoi: “Era la partita più difficile da giocare questa, in casa e con tanta tensione addosso. C’è un dato confortante, cioè che in tre tempi abbiamo subito solo due gol, ma ne abbiamo presi tre nel primo. Nelle tre gare comunque non abbiamo mai preso più di 6-7 gol. Direi che la qualificazione si è decisa in difesa, perché anche oggi in attacco abbiamo giocato male la fase con l’uomo in più.
Purtroppo attacchiamo poco la profondità e lavoriamo poco con i pali. Loro giocavano molto duro sui due pali e oggi abbiamo fatto fatica, come avevamo faticato anche in gara 1. Se non riusciamo a dare ampiezza e spazio durante la superiorità numerica, difficilmente la giochiamo bene. Poi abbiamo due giocatori che hanno problemi fisici evidenti e stanno stringendo i denti: Vidovic ha una costola incrinata e Gallo ha una spalla infortunata, pertanto poi andare al tiro diventa dura”.
A fine gara parla anche Filippo Ferrero, autore di una buona prestazione e di tre gol pesanti: “È stata una partita sporca, come immaginavamo, perché loro sono molto bravi in difesa e sono molto organizzati. Abbiamo preso qualche gol sfortunato e questo ci ha demoralizzato. Loro sono molto abili a cogliere le occasioni, sono cinici e all’inizio ci hanno fatto male. Per un attimo ho temuto di rivedere lo stesso copione di gara 1. Per fortuna siamo stati bravi a riprendere in mano la partita, con la difesa, la grinta, le ripartenze, che sono state la chiave della nostra stagione. Poi, abbiamo un punto di riferimento, che si chiama Tempesti e che ci rende tutto più semplice. Sappiamo che con lui, nei momenti difficili, abbiamo comunque le spalle coperte”.


“Siamo contenti per il risultato, perché viviamo di questo – conclude Ferrero -, ma non sono contento della partita. Abbiamo commesso troppi errori, una marea di sbagli e di momenti in cui eravamo poco concentrati. C’è da rivedere il match, soprattutto la fine perché, avanti 5-3 a tre minuti dalla sirena, non puoi concedere il pareggio. Dobbiamo rimetterci a lavorare perché la stagione non è finita. Ci sono ancora delle sfide importanti che vogliamo vincere a tutti i costi. Analizzeremo questa partita e come sempre ci servirà”.

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