Alla vigilia, in casa Ortigia avevano detto che quella contro il Quinto sarebbe stata la partita più
difficile delle ultime tre disputate. Così in effetti è stato. I biancoverdi faticano contro un avversario ostico, molto fisico
e attento a disinnescare i punti di forza del gioco di Piccardo. Dal canto suo, l’Ortigia ha messo in evidenza le difficoltà
di condizione legate all’annosa e ancora irrisolta vicenda della piscina “Caldarella”, a cui si aggiungono i due giorni di
maltempo con allerta rossa che hanno impedito ai biancoverdi di allenarsi al meglio. Nessun alibi, naturalmente, ma è
indubbio che ciò incide soprattutto nel ritmo e si fa sentire in alcune fasi di gioco, ad esempio in transizione offensiva.
Il primo parziale è molto equilibrato, con le difese attentissime (anche a uomo in meno) e i portieri in grande evidenza.
Segnano solo Di Somma per il Quinto e Ferrero (in superiorità) per l’Ortigia. Nel secondo tempo, i liguri giocano meglio
e, dopo il botta e risposta Gambacciani-Ferrero, allungano con Mijuskovic e Fracas. L’Ortigia accusa un po’ il colpo e
rischia di perdersi: Mijuskovic ha tra le mani il rigore del 5-2, ma Tempesti, migliore in acqua oggi, para e scuote i suoi,
che 30 secondi dopo si portano a -1 con Rossi. Nel terzo tempo, Di Luciano, con una bella azione personale, pareggia,
ma il Quinto si riporta avanti con Di Somma. Il match è sempre molto equilibrato: i liguri difendono con grande fisicità
e l’Ortigia prova a dare più ritmo al proprio gioco. Vidovic pareggia con l’uomo in più, ma Figari nel finale mette ancora
la freccia. Nel quarto tempo, saltano un po’ gli schemi, la partita diventa nervosa e si gioca più con il cuore che con la
testa. I biancoverdi spingono e pareggiano con Vidovic, quindi trovano il primo vantaggio del match, con una bella rete
di Ferrero in superiorità a 1’53 dalla sirena. A meno di un minuto dal termine, Piccardo gioca il time-out che può
decidere la partita, ma il Quinto difende e, a 13 secondi dalla fine, pareggia. Piccardo si gioca ancora un time-out, ma
la conclusione di Napolitano si infrange sulle mani della difesa ligure. Finisce 7-7-. L’Ortigia rimane terza, ma il Telimar adesso è dietro di un solo punto e il Savona di tre.
Nel dopo partita, coach Stefano Piccardo commenta così il pareggio: “Credo che in un campionato lungo e impegnativo come questo, ci siano partite difficili da affrontare. Sapevo che questa, per caratteristiche, sarebbe stata
una gara complicata per la mia squadra. Il Quinto ha disputato una partita onestissima e mi aspettavo che avrebbe
giocato così. Purtroppo in gare simili, noi andiamo in difficoltà, soprattutto ora che non siamo brillanti fisicamente e
abbiamo un po’ di problemi. Sabato scorso, contro la De Akker, il match si era incanalato in un modo che a noi piace
molto. Oggi (ieri, ndr) non è andata così”.
Il tecnico biancoverde analizza anche la condizione non ottimale dei suoi, cosa che si è vista soprattutto in alcune fasi:
”La superiorità numerica è un esempio di come stiamo. Abbiamo sbagliato tre o quattro scarichi in momenti decisivi e
anche alcune conclusioni. Secondo me, si tratta di errori legati all’allenamento che non riusciamo a fare come
dovremmo. Ma non ne farei una tragedia, succede, si vince, si perde e si pareggia. Vanno fatti i complimenti al Quinto
che ha giocato un’ottima partita. Noi un po’ meno bene e quindi paghiamo la nostra prestazione”.
Guardando il bicchiere mezzo pieno, va sottolineata però la risposta compatta della squadra, che non si è disunita nei
momenti di difficoltà: ”La squadra reagisce sempre, lo ha fatto per quattro tempi, quindi da quel punto di vista non ho
niente da rimproverare. Forse tecnicamente abbiamo fatto un po’ di scelte sbagliate, ma va bene così. C’è ancora
tanto da lavorare, se ci permetteranno di farlo, se ci daranno un posto in cui poter lavorare come si conviene a una
squadra di questo livello”.

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