Il derby siciliano di A1 si chiude in parità. Alla “Paolo Caldarella” Ortigia e Nuoto Catania si fermano sul 5 pari al termine di un match non bellissimo e con evidenti “scorie” natalizie per molti degli atleti in acqua.

I siracusani devono rinunciare a Siani, fermato dall’influenza, ma recuperano Tringali che torna ad indossare la calottina numero 7. I catanesi arrivano senza l’ex Danilovic, premiato prima dell’inizio per i suoi tre anni in biancoverde, e Kovacic appiedati, entrambi, dal giudice sportivo.

Il pubblico è quello delle grandi occasioni e, con oltre 600 presenze, tra queste molte giunte da Catania, è la cosa migliore del derby della Befana.

In vasca due squadre che si affidano a ritmi blandi, coscienti di non poter pretendere molto atleticamente dopo la sosta natalizia.

I padroni di casa partono bene e, pur senza strafare, vanno sul doppio vantaggio tra il primo e l’inizio del secondo tempo. Poi il ritorno degli uomini di Dato che si affidano alla verve e alla maggiore freschezza dei giovani Catania e Russo per riacciuffare il pareggio.

Tra i biancoverdi è Marko Jelaca ad esaltarsi mettendo il proprio nome per quattro volte sullo score finale. Grande prova del portiere etneo Jurisic che in almeno quattro occasioni nega ai siracusani la rete in condizione di superiorità.

Commento Stefano Piccardo (all. Ortigia): Come molti derby, spettacolo in tribuna e partita brutta. Noi abbiamo giocato male alcune occasioni, molte palle sprecate. Troppi attacchi fatti sul lato sinistro senza riuscire ad aprire il gioco. Il Catania ha fatto la sua onestissima partita, noi avremmo dovuto allungare nel secondo tempo.

Ora dobbiamo affrontare le ultime due partite dell’andata e poi avanti fino alla fine. Ci sono ancora delle cose che bisogna migliorare per il nostro gioco.

Commento Giuseppe Dato (all. Nuoto Catania): Noi, per ovvi motivi, abbiamo pagato numericamente le assenze. Abbiamo impostato la partita cercando di non subire troppo e provare a sfruttare le occasioni. Ci siamo riusciti quando ci sono state concesse. Finire sul 5 pari significa giocare una partita equilibrata e combatterla fino alla fine.

Credo di poter dire che il pareggio è il risultato più giusto. Nell’ultimo time out, a 39 secondi dalla fine, ho pensato più a non perdere il punto che alla vittoria. C’abbiamo provato comunque e sono contento dei ragazzi.

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