L’Ortigia ci ha provato, con coraggio e a viso aperto, ma battere questo Recco, al momento, non è impresa possibile. I campioni d’Italia mettono in acqua la loro forza e rapidità ed espugnano la “Caldarella”, qualificandosi per la 18esima volta consecutiva alla finale scudetto. Gli uomini di Piccardo giocano una buona partita, soprattutto a livello offensivo, ma soffrono in difesa, in particolare a uomini pari, non riuscendo a contenere l’attacco dei recchelini, che girano palla molto velocemente per poi colpire sfruttando la stanchezza dei difensori biancoverdi. L’Ortigia, rispetto a gara 1, migliora sensibilmente le percentuali sia a uomo in meno che a uomo in più, ma fa fatica quando gli ospiti alzano il ritmo. Il gap del punteggio finale è frutto delle due devastanti fiammate del Recco: nel primo tempo, che è iniziato con un netto 3-0 e si è concluso con i liguri avanti 4-1; e in avvio di terzo tempo, quando un parziale di 4-0 porta Di Fulvio e compagni sull’11-4 e inibisce le speranze di rimonta dell’Ortigia, che aveva chiuso sotto di 3 reti (4-7) la prima metà di gara. I biancoverdi, comunque, reagiscono con orgoglio riducendo nuovamente lo svantaggio con la doppietta di Ferrero, autore di una bella prova, e il gol di La Rosa. Negli ultimi 8 minuti, le due marcature di Inaba, tra i migliori oggi, concretizzano un parziale di 5-1 e portano l’Ortigia sul 9-12. Il Recco, però, è paziente e attende il momento giusto per accelerare nuovamente. Lo scatenato Zalanki dà il via a una nuova fiammata ligure, con un parziale di 6-2 che spegne definitivamente il match. Finisce 18-11 per il Recco, ma l’Ortigia non ha sfigurato, soprattutto per quel che riguarda l’atteggiamento. Navigazione articoli Basket, la Salusport Priolo promossa in D. Oggi è stata ricevuta dal sindaco Pippo Gianni Calcio Terza Categoria: Atletico Siracusa-Azzurra, sabato al “De Simone” in palio la promozione