Sabato 23 Marzo, la comunità SAI Obioma DM di Canicattini Bagni che ospita donne migranti convulnerabilità, ha realizzato il primo appuntamento della seconda edizione del laboratorio “Dire fare mangiare”.Questo evento, promosso da Passwork insieme all’Amministrazione Comunale di Canicattini Bagni, haofferto una meravigliosa opportunità di integrazione e scambio culturale tra diverse comunità.Il cuore pulsante di questa iniziativa è stato rappresentato dalla presenza di Nonna Michelina, autenticacustode dei “sapori antichi“. La sua maestria nell’arte culinaria ha coinvolto grandi e piccini nellapreparazione del “Panaru cu l’ova“, una deliziosa tradizione siciliana associata alla festività pasquale.Si tratta di un’antica tradizione siciliana del periodo di Pasqua che consiste nella preparazione diborsette di pane decorato e uova sode da regalare ai bambini.Questa antica pratica, oltre a condividere il gusto della buona cucina, ha permesso di trasmettere valorie radici culturali profonde.L’evento ha visto anche la partecipazione di Mohamed, uno dei più piccoli tra i giovani ospiti di “CasaAylan“, dimostrando che la gastronomia può fungere da ponte per connettere persone provenienti dacontesti diversi. La sua partecipazione ha evidenziato la capacità di questo genere di laboratorio difavorire non solo l’apprendimento culinario, ma anche lo scambio di esperienze e la creazione di legamisignificativi all’interno della comunità.La risposta positiva e l’entusiasmo manifestato durante questa prima sessione sono un chiaro segnaledella rilevanza e dell’urgenza di iniziative simili.Per questo Passwork, nei prossimi mesi, proporrà altre iniziative per la scoperta di nuove ricette dellatradizione siciliana e della cultura africana, celebrando la diversità e l’unità nella cultura del cibo. Navigazione articoli Teatri antichi di Sicilia, Samonà: “Serve un’agorà delle idee per valorizzare i luoghi“ Canicattini, prorogato protocollo di intesa tra Comune e Guardia nazionale zoofila ambientale