Via libera del Senato al decreto Ponte, il dl n. 35, recante disposizioni urgenti per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. A favore del testo, approvato già alla Camera lo scorso 13 maggio, sono stati 103 senatori, contrari 49, tre gli astenuti. Il via libera è arrivato tra gli applausi della maggioranza, con i leghisti che hanno abbracciato il ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini, presente in Aula, visibilmente soddisfatto. Nel suo intervento il leader della Lega ha ribadito che per il ponte l’apertura del cantiere avverrà “l’anno prossimo“. Salvini ha poi escluso rischi di infiltrazioni mafiose (io mi fido della magistratura), aggiungendo che il Comitato tecnico-scientifico sarà composto dai più grandi esperti internazionali

IL PROGETTO 

Il ponte sullo stretto di Messina è stato progettato secondo lo schema del ponte sospeso. Il progetto tecnico ad oggi è costituito da 8.000 elaborati progettuali e prevede: una lunghezza della campata centrale di 3.300 metri; una larghezza dell’impalcato di 60,4 metri; un’altezza delle torri di 399 metri; un’altezza del canale navigabile centrale di 65 metri per il transito di grandi navi. Sono i numeri del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ricorda le caratteristiche dell’opera: 6 le corsie stradali previste (3 per ciascun senso di marcia compresa la corsia di emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno. Il ponte è stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,5 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di terza generazione stabile fino ad una velocità del vento di 270 km/h. Grande attenzione è stata posta alle opere di collegamento: nel progetto definitivo sono previsti 20,3 km di collegamenti stradali e 20,2 km di collegamenti ferroviari.

Il progetto del ponte prevede  l’attraversamento di 6 milioni di veicoli l’anno e di 60.000 treni, avvicinando così in maniera reale i 5 milioni di abitanti siciliani al resto del continente. Gli studi realizzati hanno portato all’elaborazione di una tipologia di impalcato aerodinamicamente stabile (Messina Type Deck) fino a venti di 300 km/h (con tempi di ritorno di più di 2000 anni). Il Messina Type Deck è stato studiato e testato, in forma indipendente per conto del Contraente Generale Eurolink e del verificatore Parson, nei più autorevoli centri di ricerca e laboratori internazionali su vari modelli fisici in galleria del vento (Italia, Inghilterra,  Canada, Germania e Danimarca). Il concetto di impalcato aerodinamico “semitrasparente“, studiato per Messina, è attualmente ripreso con successo per le nuove realizzazioni di ponti a grande luce in tutto il mondo. Il ponte permetterà il transito al traffico veicolare per vento fino ai 158 km/h, mentre le analisi effettuate prevedono la percorribilità ferroviaria a 120 Km/h in condizioni di raffiche di vento fino a 150 Km/h e a 60 Km/h in condizioni di raffiche di vento fino a 190 Km/h. 

Il primo concorso di idee internazionale sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina fu indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici nel 1969. L’opera nella sua soluzione definitiva venne individuata nel 1992. Nel 2003 è stato approvato il progetto preliminare e nel 2006 la Società Stretto di Messina ha affidato la progettazione definitiva, esecutiva e costruzione dell’opera al  consorzio Eurolink, di cui è leader il Gruppo Webuild. Il 20 dicembre del 2010 Eurolink ha consegnato il progetto definitivo al termine di studi  e analisi dettagliate sul territorio. Il 29 luglio del 2011 la società Stretto di Messina ha approvato il progetto definitivo.

È una decisione storica, definitiva, attesa da più di 50 anni. Non è il ponte di Messina, è il ponte degli italiani. Ha detto il vicepremier. Parlare di giornata storica, attesa da più di 50 anni è assolutamente adatto. Darà più di 100mila posti di lavoro veri, farà risparmiare ai siciliani 6 miliardi all’anno. È un’opera green, con oltre 100 tonnellate in meno di Co2 e mare più pulito, che si inserisce in un contesto di 28 miliardi di investimenti per la Calabria e altrettanti in Sicilia. Mi rende orgoglioso essere stato umile operaio di quest’opera, ha aggiunto.

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