A conclusione delle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Noto i cui esiti sono stati pienamente concordati dalla Procura della Repubblica di Siracusa che ha coordinato le attività investigative dirette dal P.M. dott. Salvatore Grillo, i Carabinieri della Stazione di Portopalo di Capo Passero hanno notificato sette avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettante persone, per i reati di falsità materiale ed ideologica, abuso d’ufficio, soppressione di atti pubblici, uso di atti falsi e tentata truffa aggravata, finalizzati all’erogazione delle agevolazioni finanziarie della Comunità Europe, di fatto valutate e stabilite dalla Cassa Regionale per il credito alle Imprese Artigiane Siciliane.

Gli indagati avrebbero, a vario titolo, tentato di perpetrare i reati contestati al fine di ricevere oltre un milione di euro di sovvenzione pubblica per il restauro di un villaggio turistico sito nel Comune di Portopalo di Capo Passero, lavori mai effettuati ed autorizzati fittiziamente con atti falsi.

Tra gli indagati Mario Poidimani di 60 anni, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune e Giambattista Coltraro, di 42 anni, già deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana, all’epoca dei fatti segretario della 3^ Commissione Legislativa Parlamentare “Attività Produttive”, nonché amministratore di fatto del villaggio in questione.

L’attività d’indagine traeva origine nel mese di giugno del 2013, quando i Carabinieri della Stazione di Portopalo di Capo Passero hanno sequestrato, presso l’ufficio tecnico di quel Comune, le domande di sanatoria per gli abusi edilizi relativi al predetto villaggio, che sorge a meno di 500 m. dalla battigia, contrariamente a quanto disposto dalla legge regionale in materia. Le successive investigazioni degli inquirenti hanno permesso di appurare come la società che gestiva tale villaggio turistico abbia prodotto false autocertificazioni ed attestazioni dell’esecuzione di lavori mai eseguiti e dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni finanziarie pubbliche a fondo perduto. Le successive acquisizioni dei militari dell’Arma presso il Comune di Portopalo hanno permesso di appurare inoltre come l’ufficio tecnico di quel Comune abbia rilasciato due concessioni in sanatoria al vincolo di inedificabilità assoluta relativa all’immobile, ed abbia scoperto come lo stesso dirigente comunale abbia soppresso e modificato alcuni atti concernenti le richieste di condono avanzate nel tempo.

L’intervento delle forze dell’ordine e della magistratura, concretizzatosi immediatamente nei diversi sequestri e nell’analisi della documentazione attestante il tentativo di truffa, ha permesso di evitare un probabile danno economico alla Regione Siciliana.

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