Il futuro incerto della raffineria Lukoil, e le conseguenze per tutta la zona industriale, al centro dell’adunanza pubblica svoltasi nell’aula consiliare del Comune di Priolo Gargallo. Tra i presenti, deputati regionali e nazionali, il sindaco di Augusta, il vice sindaco del Comune di Melilli, alcuni esponenti sindacali. “Da almeno due mesi a questa parte – ha ricordato il sindaco Pippo Gianni – ho parlato dell’ipotesi di un embargo al petrolio russo. Abbiamo formulato una serie di proposte e alzato il livello di attenzione su questo tema, chiedendo più volte incontri che non sono stati convocati. Ai tre deputati regionali presenti stasera, Cafeo, Pasqua e Zito, chiedo di creare le condizioni affinché una delegazione del Consiglio comunale di Priolo, Melilli ed Augusta possa incontrare il presidente della Regione, per invitarlo ad esercitare il suo ruolo di Ministro competente della regione Sicilia, all’interno del tavolo del Consiglio dei Ministri. Ai due parlamentari nazionali presenti, l’on. Ficara e il senatore Pisani, chiedo di organizzare un incontro con il ministro dello Sviluppo Economico, Giorgetti, con il ministro per il Sud, Mara Carfagna, e con il presidente del Consiglio Draghi. Sarò presente alle manifestazioni organizzate dalla CIGL e poi dalla UGL, ma chiedo unità, chiedo ai sindacati, alle forze politiche, ai cittadini, di lottare insieme per stimolare il Governo regionale e nazionale a fare il proprio dovere. Questo – ha continuato Pippo Gianni – è un problema che non riguarda solo il nostro territorio e la provincia di Siracusa ma tutta la Sicilia, visto che qui i lavoratori provengono dall’intera regione. Se tutto si fermerà, alla guerra Russia-Ucraina si aggiungerà la guerra dei disoccupati che non avranno come dare un sostegno ai propri figli. Oggi c’è una chiamata alle armi di chiunque abbia a cuore non la Lukoil, ma i lavoratori e tutti i cittadini che lavorano con gli operai della Lukoil, commercianti, bar, ristoranti, artigiani. La prossima settimana sarò di nuovo a Roma, se volete sarò insieme a voi deputati per dare una risposta certa e seria ai lavoratori”. “L’on. Cafeo ha detto stasera che in questo Governo non contano i ministri, che c’è la campagna elettorale, che Draghi non li ascolta. Io – ha affermato Luca Campione, capogruppo di SiAmo Priolo – continuo a vedere un ricatto occupazionale, l’ennesimo beffeggiamento perpetrato nei confronti del nostro sito. Dicono che ci sono accordi internazionali e accordi dei partiti che fanno sì che questa grave situazione debba rimanere tale. Quindi se i nostri onorevoli stasera dicono che non possono fare nulla, perché Draghi non li ascolta, a pagare non possono essere i cittadini; dobbiamo organizzare un’azione forte ed eclatante perchè la zona industriale deve restare in simbiosi con noi. A rischio non sono 3000 posti di lavoro ma 30.000. Dobbiamo andare a Palermo e a Roma e se non possiamo fare interlocuzioni scendiamo in piazza con i cittadini, o ci ascoltano o ci ascoltano”. Navigazione articoli Caro spesa, nel carrello rincarano anche i prodotti alimentari “poveri” Referendum 12 giugno: guida al voto e spiegazione dei quesiti sulla Giustizia