È di pochi giorni fa la lettera con la quale l’amministratore giudiziario dell’IAS di Priolo ha intimato alle aziende che producono i rifiuti trattati nell’impianto consortile, di avviare le operazioni di interruzione dei conferimenti, per “iniziare immediatamente a porre in essere le operazioni di esecuzione del provvedimento di sequestro del 12/5/2022”.

Ricordiamo che Antonio Mariolo, che ha sostituito il precedente amministratore, Piero Antonio Capitini, è stato nominato dal GIP di Siracusa lo scorso 29 settembre, a seguito del sequestro giudiziario dell’intero capitale e del complesso dei beni aziendali disposti il 15 giugno 2022, con il mandato di eseguire le disposizioni contenute nel provvedimento di sequestro dell’impianto.

La lettera di Mariolo rappresenta, di fatto, la determinazione dell’amministratore di non dare seguito alle disposizioni contenute nel provvedimento con il quale il Dipartimento dell’Ambiente dell’Assessorato del Territorio e dell’Ambiente della Regione Siciliana, lo scorso 9 dicembre, ha sospeso l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata per l’impianto, e comunicato l’avvio del procedimento di revoca, per la violazione delle prescrizioni contenute nell’AIA, assegnando all’azienda il termine di giorni 15 per depositare proprie memorie e deduzioni difensive.

Alla base dell’iniziativa dell’amministratore giudiziario ci sarebbe la convinzione che l’impianto potrebbe non essere sanabile, e che, al di là degli investimenti necessari, non potrebbe di fatto essere adeguato alle prescrizioni.

La sospensione dei conferimenti da parte delle aziende del polo industriale dovrà avvenire con la massima sicurezza, e pertanto non potrà essere immediata, considerando i tempi tecnici per la fermata degli impianti.

Ma la sostanza è che, se non ci saranno fatti concreti immediati, il destino dell’impianto consortile è segnato, con la conseguenza del blocco dell’intero petrolchimico e di una crisi occupazionale ed economica del territorio senza precedenti.

Per sbloccare la vicenda, il senatore del PD, Antonio Nicita, aveva presentato un emendamento al disegno di legge di conversione del Decreto Sostegni quater, che però non è stato approvato ma trasformato in ordine del giorno.

Il senatore siracusano ci riprova, presentando un emendamento analogo al disegno di legge di conversione del Decreto salva Lukoil del 5 dicembre, attualmente in discussione in Commissione industria.

Ma il colpo di scena, che ancora una volta arriverebbe proprio sul filo di lana, è stato annunciato dal Presidente della Regione, Renato Schifani, nel corso di un brindisi di fine anno a Mondello, organizzato dall’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo.

Di fronte alle oltre duemila persone che partecipavano al brindisi, Schifani ha affermato: “Abbiamo trovato la soluzione per il depuratore Ias di Priolo, a breve ci sarà un decreto. Se non fossimo intervenuti l’impianto, che è sotto sequestro della magistratura, si sarebbe dovuto fermare con gravissime conseguenze per il mondo produttivo della Sicilia orientale, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro”. La soluzione sarebbe contenuta in un emendamento, che sostanzialmente ricopia quello del democratico Nicita, presentato stavolta dai senatori di Fratelli d’Italia.

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