L’aula consiliare del Comune di Priolo Gargallo ha ospitato nel tardo pomeriggio di ieri l’incontro tra i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che operano nel territorio comunale. Una riunione fortemente voluta dal sindaco Pippo Gianni e dal presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Siracusa e direttore del dipartimento ADISS dell’ASP, Anselmo Madeddu. “L’incontro – ha fatto sapere il primo cittadino – è stato organizzato con l’obiettivo di sollecitare quella che ormai viene definita vaccinazione di prossimità, cioè il coinvolgimento attivo dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta, che in questo modo passeranno da una medicina di attesa ad una medicina di iniziativa. Anziché aspettare che l’assistito si rechi nel proprio studio, saranno loro a cercare i pazienti e, visto il rapporto di fiducia instaurato, a sensibilizzarli e a coinvolgerli. Vaccineranno i propri pazienti al Cerica, in tutta serenità, e l’ASP offrirà tutto il supporto logistico e organizzativo necessario”. Anselmo Madeddu ha ringraziato il sindaco Gianni per l’opportunità data di incontrare i medici di medicina generale e i pediatri di Priolo. “Insieme al primo cittadino – ha aggiunto – stiamo mettendo a punto anche un calendario: ogni medico fornirà date e orari per vaccinare i propri assistiti al Cerica. Per quanto riguarda le vaccinazioni domiciliari, insieme al sindaco Gianni abbiamo attivato un sistema che consentirà di ricevere le segnalazioni da parte dei medici, poi saranno le équipe dell’ASP a recarsi direttamente a casa per effettuare le somministrazioni. L’obiettivo – ha continuato Madeddu – è di aumentare le percentuali di adesione di Priolo ben oltre il 70%, che è il target minimo che ci si aspetta; siamo fiduciosi che questa soglia sarà ampiamente superata in quanto abbiamo trovato una grande rispondenza da parte dei medici, che hanno offerto la propria disponibilità nel corso della riunione. Occorre far sapere – ha detto ancora Anselmo Madeddu – che il 90% dei soggetti ricoverati in ospedale a Siracusa per COVID non è vaccinato e i soggetti gravi sono solamente non vaccinati; in terapia intensiva si trova solo il 3% dei vaccinati e il 97% dei non vaccinati. Il dato drammatico è che lo scorso anno l’età media dei ricoverati, con una gravità medio-alta, era di 70 anni, mentre adesso l’età media dei ricoverati negli ospedali di Siracusa, Augusta, Lentini, Avola si è drammaticamente abbassata ed è di 45 anni, tutti intubati; i giovani o non vengono contagiati dal virus o lo prendono in forma grave. Uno studio di un gruppo di ricerca degli Stati Uniti fa sapere che su 123.000 casi di COVID ricoverati in ospedale, 115.000 non sono vaccinati. Lo studio, pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine, ha raccolto tutta la casistica possibile, sommando vari studi, per avere una potenza statistica inattaccabile È stato dimostrato che il vaccino è realmente innocuo, fatte salve le reazioni indesiderate che possono verificarsi per qualsiasi farmaco e che la proteina Spike dopo pochi minuti viene inattivata ed eliminata; a distanza di 3/4 anni non può dunque in nessun caso arrecare danni al patrimonio genetico. Altra cosa fondamentale, lo studio ci dice che il tempo di permanenza del virus all’interno dell’organismo di un soggetto vaccinato è di un solo giorno, un quinto rispetto ad un non vaccinato, dove il virus permane appunto ben 5 giorni. In questo modo – ha concluso Madeddu – si ha anche meno probabilità di contagiare altre persone”. Navigazione articoli Zona arancione per 8 comuni del siracusano, Cafeo: “Provvedimento odioso ma inevitabile” Candidatura di Siracusa a Capitale della Cultura, Paolo Ficara (M5s): “Occasione unica”