Va libera alla vendita della raffineria di Priolo da Lukoil al fondo cipriota G.O.I. Energy Limited.

Lo ha deciso il Consiglio dei Ministri, nella riunione di ieri, a conclusione dell’istruttoria sull’accordo di vendita siglato tra le due società il 9 gennaio scorso.

Secondo quanto si apprende, per la cessione dovranno essere rispettate alcune prescrizioni, imposte dal governo in applicazione della norma sulla Golden Power.

L’ottimismo che trapelava in ambienti vicini a G.O.I., che si sarebbe ottenuto il via libera intorno a Pasqua, è stato, quindi, confermato dall’esito dell’istruttoria.

Sono stati stati superati i dubbi sulla provenienza del greggio, che non dovrà essere russa, per via dell’embargo per la guerra in Ucraina.

Sembra essere stata risolutiva l’audizione del 3 aprile, di Trafigura, l’operatore finanziario con sede in Svizzera specializzato nella compravendita di strumenti finanziari nel settore petrolifero, che dovrà garantire le forniture di greggio alla raffineria e provvedere al necessario livello di capitale circolante.

Trafigura rappresenta uno dei più grandi commercianti internazionali di petrolio e prodotti petroliferi, ed ha legami con Bazan Group, proprietario anche di  una grande raffineria in Israele, che potrebbe essere in competizione con quella di Priolo.

Tra le prescrizioni ci sarebbe la tracciabilità della provenienza delle forniture di petrolio e il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali e alla garanzia degli investimenti sull’impianto, questi già previsti nell’accordo di vendita.

Una delle prescrizioni riguarderebbe, invece, la realizzazione di un impianto autonomo di depurazione dei reflui prodotti nel ciclo industriale.

Quest’ultima prescrizione, se confermata, rappresenterebbe un passo ulteriore verso il ridimensionamento del ruolo nel polo petrolchimico del depuratore consortile Ias, le cui vicende sono note.

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