Fruizione, valorizzazione e conservazione: con queste tre parole il sindaco di Noto Corrado Bonfanti ha aperto la conferenza stampa di presentazione del progetto “EFIAN. Experimental Fruition Ingenious Ancient Noto”.

Il progetto, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha permesso di ricostruire alcuni scorci dell’antica Noto, quella eretta sul monte Alveria e che è andata distrutta dopo il terremoto dell’11 gennaio 1693.  Progetto che ha visto coinvolti partner pubblici e partner privati, che hanno lavorato in sinergia e a stretto contatto per quasi 2 anni, tra momenti di ricerca storica e di rilievi sul campo, che poi si sono trasformati in momenti davanti ai computer per ricostruire virtualmente l’antica Netum. Chiuse queste fasi, adesso comincia la sfida vera e propria: grazie alle nuove tecnologie informatiche e ai “Daydream View”, Noto Antica diventa fruibile dai turisti, grazie anche a un percorso che li accoglierà già in centro storico (al Museo Civico) e li sposterà, poi, verso il monte Alveria, tra i ruderi del sito archeologico abbandonato dopo il terremoto del 1693.

La conferenza stampa di Palazzo Ducezio è stata l’occasione per chiudere la fase operativa del progetto a cui hanno partecipato il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Palermo, la Scuola di Architettura di Siracusa dell’Università degli Studi di Catania, la società Siqilliya srl di Barcellona Pozzo di Gotto, la Services & Advice srl di Palermo, capofila della compagine progettuale, in collaborazione attiva e molto partecipata con il Comune di Noto.

<<E’ la prima volta – ha esordito il sindaco di Noto Corrado Bonfanti – che possiamo parlare di Noto Antica guardando delle immagini e ricostruzioni al computer che ci permettono di avere anche un riferimento visuale. Sono molto contento che questo progetto sia nato durante la mia amministrazione e vogliamo costruire un polo museale interamente dedicato a Noto Antica perché credo realmente che non possa bastare una sola vita per conoscerla tutta>>.

A un breve video proiettato in aula è stato affidato il compito di riassumere i quasi 2 anni di lavoro. Video in cui si vedono professori e ricercatori degli atenei di Palermo e Catania impegnati tra laser scanner e droni, prima, e davanti ai pc, dopo.  <<Qualità e innovazione – ha detto Bruno Messina, presidente della Scuola di Architettura di Siracusa dell’Università di Catania – rappresentano aspetti importanti per la tutela dei beni culturali. Ma quello che è stato fatto per Noto Antica è andato ben oltre il semplice studio di quella che era prima del terremoto: ha aperto nuove frontiere per le verifiche preventive di ruderi, mettendoli in condizioni di poter fruire di ulteriori e più approfondite>>.

<<La scoperta più bella – ha aggiunto il prof. Marco Rosario Nobile, ordinario di Storia dell’Architettura dell’Università di Palermo – è stata quella di trovare una città viva. Può sembrare strano, ma prima del terremoto in quella Noto era una città in piena espansione, si buttavano giù i palazzi e si ricostruivano. Per esempio abbiamo scoperto che la chiesa Madre era in fase di ricostruzione>>. Parole simili a quelle che ha pronunciato Francesco Mannuccia, architetto della società Siqilliya.

Chiuso l’aspetto legato alla ricerca storica e alla ricreazione, virtuale, delle 4 aree prescelte (piazza Maggiore, chiesa del Carmine, cappella di San Michele e chiesa dei Gesuiti), adesso diventa una questione prettamente legata alla fruizione turistica di quanto elaborato.

Sarà possibile grazie a una start-up d’impresa, seguita dalla Services & Advice srl, che si appoggerà su alcuni operatori turistici locali.

<<Pensiamo – ha spiegato l’architetto Vita Giostra, direttore del progetto Efian – di aver fatto una cosa nuova per un sito abbandonato come è adesso Noto Antica>>. <<Sembrava una follia – ha concluso Andrea Giostra, project manager del progetto – quando siamo arrivati per i rilievi la prima volta sul monte Alveria e invece adesso siamo qua. Non è stato facile, ma penso che abbiamo fatto qualcosa di grandissimo valore.

Dopo la conferenza stampa, annullata la passeggiata a Noto Antica per il maltempo, i presenti e i giornalisti hanno potuto assistere dal vivo a una dimostrazione pratica su come saranno utilizzati gli occhialini di ultima generazione al museo Civico di corso Vittorio Emanuele. Qui è stata allestita una sala interamente dedicata a Efian, con 4 computer dal monitor touch con cui poter visitare “staticamente” Noto Antica. C’erano anche i “Daydream View”, indossati per primo proprio dal sindaco di Noto Corrado Bonfanti, “tuffatosi” per qualche minuto in piazza Maggiore a Noto Antica.

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