Si svolgerà a Noto dal 24 al 26 maggio presso la Sala Dante del Teatro Tina Di Lorenzo e la Sala Convegni di un Hotel cittadino, la prima serie di workshop in presenza del percorso di “capacity building” dal titolo “Rigenerazione urbana degli ex magazzini della stazione di Noto” ideato dall’associazione culturale Cantina Sperimentale Iblea – Centro Culturale e Artistico, e realizzato grazie al finanziamento dell’Unione Europea – NextGenerationEU, per i progetti di capacity building nel contesto del PNRR, con l’obiettivo di potenziare le competenze degli operatori della cultura, e nel caso specifico di architetti, urbanisti, paesaggisti, ingegneri, e operatori culturali.
L’associazione Cantina Sperimentale Iblea – Centro Culturale e Artistico sta realizzando il progetto
in partnership con il Comune di Noto, la Fondazione Teatro Tina Di Lorenzo, la Fondazione FS, l’Università di Catania, la SDS di Siracusa, l’Ordine degli architetti di Siracusa e Catania.
Tra gli esperti scientifici che seguiranno il progetto, il manager culturale e professore presso l’Università Cattolica di Milano, Lucio Argano, la docente ed architetto, Francesca Castagneto, il docente ed architetto, Vittorio Fiore, l’Architetto Salvatore Tringali, saranno loro gli esperti di questa prima sessione in presenza. Seguiranno altri nomi importanti nella sessione di giugno, dove interverrà anche Manuel Aires Mateus architetto e cattedratico presso l’Università di Lisbona e presso L’Accademia di Architettura di Mendrisio, attualmente uno degli architetti più influenti nel panorama contemporaneo internazionale.
Il progetto, approvato dal Ministero della Cultura e da Invitalia, ha visto la selezione di un gruppo formato da giovani architetti, urbanisti, paesaggisti, ingegneri, e operatori culturali. “La selezione – dichiara il curatore del progetto, l’attore e manager culturale Salvatore Tringali – è stata molto ardua, sono arrivate quasi un centinaio di richieste di adesione da tutta Italia, alla fine sono stati selezionati 15 partecipanti, tutti giovanissimi e con un curriculum di altissimo profilo”.
“Il centro socio culturale che progetteremo – continua – sarà a vocazione internazionale e per sua natura ibrido e polifunzionale, si costituirà come spazio nevralgico e contenitore di socialità, un presidio di
fermenti e nuove idee, di aggregazione e residenza per artisti. Base di incontro tra le diverse comunità presenti all’interno del territorio del Val di Noto e artisti di fama internazionale, dando nuova valenza ad un luogo dimenticato e marginalizzato, i cui spazi aperti e gli edifici che un tempo erano luogo di lavoro, saranno scenario e palcoscenico di attività culturali in una visione ampia e accogliente. Il progetto di recupero verrà supportato fisicamente dai 4 blocchi edilizi che un tempo fungevano da magazzini, uffici, spogliatoi e depositi a supporto del lavoro in ferrovia. Per dare una forma concreta a questa visione si è pensato ad un vero e proprio laboratorio di idee, ad un percorso di capacity building dove la formazione si incontra con la vocazione, e sarà una festa che metterà al centro le competenze unite alla creatività, con la missione non impossibile di rafforzare la comunità per mezzo dell’arte, della socialità e della condivisione. Per la realizzazione dell’opera molto importante sarà il dialogo instaurato tra l’associazione proponente, il Comune di Noto e la Fondazione FS, che in questi mesi, sempre grazie ai fondi del PNRR, sta rimettendo in funzione la linea ferroviaria Noto – Pachino, anche essa immaginata in una chiave di sviluppo del territorio turistico e culturale”.

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