In queste ultime settimane sta tornando a salire il numero di positivi al Covid e molti italiani che avevano prenotato una vacanza si trovano a dover fare i conti con l’annullamento del viaggio a causa della quarantena obbligatoria. Ma, se durante la prima fase della pandemia era previsto il rimborso automatico per decreto legge (Il Decreto Legge 121 del 2021 aveva stanziato 100 milioni di euro per il rimborso dei voucher inutilizzati a causa della pandemia), ora non è più così. Il primo consiglio che viene dato dall’Associazione consumatori è quello di stipulare una assicurazione. Marzio Govoni, dalla sede di Modena dell’Associazione dei consumatori, fa notare come, con una cifra irrisoria (circa 20 euro) ci si mette al riparo da qualsiasi inconveniente. “Tra l’altro – sottolinea Govoni – con l’aumento esponenziale dei costi, dall’autonoleggio al biglietto aereo sino ad arrivare al costo del soggiorno in hotel o B&B, annullare una vacanza può voler dire perdere una cifra consistente”. “Noi consigliamo sempre e comunque di stipulare una polizza assicurativa – aggiunge Gabriella Guidetti, consulente dello Sportello Turista – perché è l’unica tutela certa che ha il consumatore visto e considerata la situazione legata all’aumento dei casi Covid. Ormai anche i siti delle compagnie low cost propongono di stipulare una assicurazione, ma tante volte il consumatore per risparmiarla decide di non sottoscriverla. La polizza assicurativa contro il Covid copre sia il biglietto che il soggiorno”. Come prima cosa, bisogna fare attenzione ai termini previsti per la sottoscrizione della polizza, soprattutto nel caso di annullamento del viaggio: molto spesso questa garanzia è sottoscrivibile solo se stipulata entro un numero specifico di giorni dalla prenotazione della vacanza. I termini possono variare molto: si va dalla sottoscrizione entro le 24 ore dalla prenotazione ai casi più favorevoli al viaggiatore che pongono un limite in giorni prima della partenza (ad esempio prima di 30 giorni della partenza). Se l’annullamento del viaggio è legato a motivi di salute, è necessario poi trasmettere alla compagnia assicurativa il certificato medico. Gli altri documenti da inviare sono la copia del biglietto aereo o della carte d’imbarco e tutte le ricevute che attestano le spese sostenute a causa dell’annullamento del viaggio. ”Ma – conclude Guidetti – alcune agenzie non riconoscono questa possibilità. In questi casi bisogna armarsi e combattere per difendere i propri diritti. Per questo è utile farsi affiancare da una associazione dei consumatori. Noi apriamo pratiche su tutto il territorio italiano per cercare di far ricevere al viaggiatore tutto il saldo dovuto”. Navigazione articoli Rinnovato il direttivo del SIM Carabinieri Siracusa: Marco Diacovo nuovo segretario generale provinciale Ferla, multe da 500 euro a chi discrimina le persone Lgbtqia+