Due mezze verità, dieci inesattezze, quattro o cinque menzogne, un pugno di distorsioni, il tutto condito con abbondante malignità. Mescola con cura ed ecco pronta la missiva del dottor Nuccio Romano letta ieri. Avevo deciso di tenere l’AMP fuori dai giochi elettorali per correttezza e per rispetto, ma a questo punto è impossibile.

Pensando di dover ricevere semmai un elogio per aver lavorato per il bene comune e avere salvato l’AMP dal commissariamento ventilato dal Ministero anche a causa di una transazione firmata dal dottor Romano nel marzo 2017, sono rimasta di stucco di fronte alle accuse rivoltemi in questi giorni.  Sottolineo subito che non è mio costume stare lì dove non sono voluta o ben gradita, non sono attaccata con la colla alla poltrona della presidenza dell’AMP.

Vogliono che vada via? Sono pronta a levare subito il disturbo! Ho accettato il ruolo di presidente esclusivamente per spirito di servizio, perché ritengo giusto che chi abbia determinate competenze le metta a disposizione della comunità. Il mare è la mia gioia, la passione della mia vita e pensavo di poter realizzare qualcosa di importante per “lui”.

Dall’ AMP non ho niente da guadagnare né in termini economici, come peraltro è stato per il mio predecessore come impone la legge dal 2010, né in termini di notorietà, e qui qualche differenza col dottor Romano c’è. Non penso neppure di utilizzarla come trampolino di lancio per un’eventuale carriera politica -continuano le differenze- perché non sono interessata e in tutta sincerità, come esperienza di amministrazione della res publica, mi basta e avanza!

Il dottor Romano parla di caos in AMP e probabilmente si riferisce alla situazione che ha segnato i suoi ultimi tempi di presidenza: caos e immobilismo.  Facile vomitare fango a parole, io preferisco parlare con le carte alla mano e basta già il piano di gestione di quest’ anno a dimostrare l’operatività dell’AMP e gli oltre due milioni di euro appostati per progetti di ricerca scientifica e per l’attività di monitoraggio.

Del mio primo (quasi) anno all’AMP dirò appresso quello che serve, con coscienza di riferire solo fatti che sono documentati in modo incontestabile.

“Approdata” in AMP nel luglio 2017, ho trovato la procedura di interpello per la nomina del nuovo direttore nella sua fase conclusiva.  L’iter seguito (tutto nella responsabilità del dottor Romano) avrebbe dovuto portare alla nomina del dottor Pisana, nei cui confronti, tengo a sottolineare, non ho, e non ho mai avuto, alcuna preclusione.

Quella procedura, tuttavia, contrariamente a quanto sostenuto dal dr. Romano, ha sempre destato forti perplessità e interrogativi, al punto che lo stesso Ministero, chiamato ad esaminarne la legittimità, ha raccomandato una attenta valutazione, circostanza questa che ha imposto l’approfondimento legale che ho disposto e dal quale è emerso, in sostanza, che la selezione fosse da annullare e ripetere.

Mi contesta il dr. Romano che il parere legale avrei dovuto richiederlo all’Avvocatura dello Stato e mi chiedo come mai quello che chiede a me non valesse per lui quando ha richiesto parere legale su un appalto o quando ha conferito altri incarichi ad avvocati di fiducia.

In ogni caso, è proprio l’Avvocatura dello Stato, prima la Distrettuale di Catania e poi la Generale di Roma, ad escludere che il Consorzio Plemmirio potesse accedere all’attività consultiva, informazione che il dr. Romano nasconde.

Al momento, quindi, il posto di direttore dell’AMP resta scoperto per i vizi riscontrati -da ricondurre tutti al periodo di presidenza Romano- che, ad oggi, non consentono al Ministero dell’ambiente di sciogliere le sue riserve.

Sull’attività scientifica dell’AMP, il dr. Romano contesta la mancanza di titoli dell’attuale incaricato del servizio, usando argomenti totalmente infondati e dimenticando che le performance scientifiche del Plemmirio sono tra le migliori a livello nazionale.

Sulla governance, proprio al dr. Romano il Ministero ha richiesto, sin dal 2014, l’allargamento del Consorzio ad altri partner, tra università e istituzioni di ricerca. Prima di sindacare il mio operato, quindi, può dirmi il dr. Romano cosa ha fatto in tre anni, che proposte ha avanzato e con quali risultati? Per parte mia, ho coinvolto l’ente più accreditato al mondo in materia di biologia marina, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, soluzione prospettata sin dall’inizio al Ministero che, al momento, è intervenuto su aspetti di procedura, peraltro discutibili, e non contro detta ipotesi.

Mi verrebbe da dire molto altro, ma desidero concludere invitando il dr. Romano a far pervenire le sue annunciate dimissioni da consigliere di amministrazione, sino a questo momento non formalizzate.

Siracusa, 15 giugno 2018

 

Il presidente Area Marina Protetta Plemmirio

Patrizia Maiorca

 

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